Addio a Don Giacomo Carrera, l’amato “donGi” di Moriondo: una vita dedicata a Dio e alla comunità

MORIONDO – Moriondo piange la scomparsa di Don Giacomo Carrera, per tutti “donGi”, ex parroco che per 41 anni ha guidato con amore e dedizione la parrocchia, trasformandola in un luogo vivo, accogliente e ricco di fede. Il suo saluto è stato accompagnato da una messa celebrata dal vescovo di Torino, segno del profondo legame che univa don Giacomo alla sua comunità e alla curia torinese, di cui era decano.
Un parroco per tutti
I parrocchiani ricordano don Giacomo come una figura instancabile, capace di intrecciare spiritualità e vita quotidiana con un calore umano ineguagliabile. “Carissimo donGi, come ti chiamavamo noi ragazzi che con te siamo cresciuti, l’oratorio era la nostra seconda casa… e a volte anche la prima,” raccontano i giovani che lo hanno accompagnato nei suoi anni di servizio. L’oratorio non era solo un luogo, ma un rifugio, dove don Giacomo organizzava il cinema – dove faceva tutto, dall’operatore al barista – il campetto da calcio, le feste di paese e le infinite iniziative che univano la comunità.
Un oratorio che pulsava di vita
Ogni estate, l’oratorio si trasformava in un vivace centro di attività per “Estate Ragazzi”, dove don Giacomo seguiva i giovani con la sua attenzione discreta ma presente. E chi può dimenticare Giacomino, il personaggio in braghe corte che don Giacomo impersonava, condividendo le merende con i più piccoli? Anche nei momenti più difficili, come l’addio a Moriondo nel 2006, donGi non rinunciava a vivere con la comunità: “Quando l’Italia ha vinto i Mondiali, suonò le campane per condividere la gioia con tutti noi,” ricordano con affetto.
Un cuore per tutti: dagli anziani ai più piccoli
Tra le sue attività più amate c’era il servizio presso la Piccola Casa, dove aveva portato i ragazzi a trascorrere del tempo con gli anziani e dove gli stessi hanno poi prestato il loro servizio di volontariato per oltre vent’anni.
Le sue gite erano leggendarie: dalle montagne – dove “ci si sente più vicini a Dio” – ai laghi e al mare, ogni viaggio era un’opportunità per creare legami e conoscere il cuore delle persone.
Una fede vissuta con semplicità
Don Giacomo era un prete di altri tempi: i suoi vestiti rattoppati, i secchielli per raccogliere l’acqua piovana, la casa umile per risparmiare per l’oratorio o per le missioni raccontano di un uomo che ha fatto della povertà evangelica il suo stile di vita. “Il breviario era sempre con lui,” ricordano i fedeli, “e ogni suo gesto parlava del suo amore infinito per Gesù.”
Un parroco che ha lasciato il segno
Le messe di don Giacomo erano partecipatissime: preparava omelie scritte con cura, concludendole con una storiella per i bambini, ma che faceva riflettere anche gli adulti. Le processioni, le novene, le celebrazioni erano momenti che univano tutto il paese, trasformando la parrocchia in un centro di spiritualità e comunità. Moriondo non dimenticherà mai i suoi bollettini, preziosa testimonianza di una vita spesa per gli altri.
Un’eredità indelebile
Quando don Giacomo lasciò Moriondo, la comunità gli dedicò una festa enorme, segno di un amore e di una gratitudine che ancora oggi non si sono affievoliti. “GRAZIE, donGi, per tutto quello che ci hai insegnato e per l’amore che ci hai dato. Ora sei con il tuo amatissimo Gesù, in quella gioia senza fine che hai saputo trasmetterci,” concludono i tanti parrocchiani che hanno voluto ricordarlo.
Don Giacomo Carrera rimarrà per sempre nel cuore di Moriondo, il prete semplice e generoso che ha saputo fare di una parrocchia una famiglia.