CENTRO – In occasione dei 95 anni dalla fondazione del Gruppo Alpini di Trofarello, la città ha voluto rendere omaggio a questa storica istituzione con la pubblicazione di un libro dedicato. Il volume, curato da Gianfranco Visca su incarico del capogruppo, racconta la storia, i protagonisti e le tradizioni che hanno segnato il gruppo fin dalla sua fondazione nel lontano 1929. Un viaggio nelle origini e nelle radici degli Alpini di Trofarello La sezione Alpini di Trofarello nacque ufficialmente nel 1929, anche se alcuni documenti sembrano indicare che il gruppo esistesse già da prima. Il libro, realizzato per dare valore e significato a questa importante ricorrenza, parte proprio da questo anno simbolico, raccontando la nascita della sezione e l’evoluzione della sua sede, punto di ritrovo e cuore pulsante del gruppo. Come spiega Visca, le prime testimonianze furono già raccolte nel 1974 da Piero Ottone per il quarantesimo anniversario; il nuovo volume riprende quel lavoro, arricchendolo con ulteriori storie e aneddoti fino ai giorni nostri. Personaggi e ricordi che hanno fatto la storia del gruppo Il libro dedica spazio ai personaggi che hanno contribuito a fare grande la sezione, tra cui il Capitano Carlo Zurletti e Ernesto Nimbo, due figure di riferimento per il gruppo. Il Capitano Zurletti, originario di Torino e legato a Trofarello tramite il matrimonio con una trofarellese, divenne un sostenitore appassionato del gruppo, a cui lasciò anche importanti contributi finanziari. Ernesto Nimbo, invece, fu un benefattore che donò al gruppo una significativa parte del suo patrimonio, contribuendo alla realizzazione del bocciodromo, una struttura simbolo di aggregazione e divertimento per la comunità.
Visca racconta anche di altre figure che hanno segnato la vita del gruppo, come il presidente Daniele, capogruppo instancabile che, pur tra le difficoltà economiche, sostenne sempre la sezione senza farle mai mancare il suo supporto. Tradizioni, eventi e storie di Trofarello raccolte in un’opera corale Il volume riporta eventi e iniziative promosse dagli Alpini di Trofarello nel corso degli anni, come il celebre Trofeo Nimbo, una storica corsa campestre, e il progetto “Due Notti a Suon di Tromba”, un’esperienza musicale che ha coinvolto anche i giovani del paese e ha visto la partecipazione dei ragazzi alla sfilata degli Alpini. Tra le pagine emerge anche una nota diversa, quella del guardiamarina Carlo Mastrocinque, trofarellese che, pur non essendo Alpino, viene ricordato con affetto dalla comunità. Morto in un tragico incidente a bordo dell’aereo Hercules Vega, Mastrocinque rappresenta un esempio di amore per la patria e, come racconta Visca, è stato ricordato dagli Alpini con una targa posta tra i cippi dei caduti. Un patrimonio di storia e memoria per il futuro Il libro, frutto di ricerche negli archivi di Stato, include documenti inediti, come la storia della caserma di Trofarello fondata nel 1934, e racconta aneddoti curiosi, tra cui quello dei quattro Alpini che si stabilirono a Trofarello, formando le loro famiglie nella comunità, uno dei cui figli, Amerigo Gardini, diventerà in seguito sindaco della città.
Non un’opera conclusiva, ma un patrimonio di tutti
Angelo Soudaz, Capogruppo dell’ANA di Trofarello, esprime gratitudine per l’opera: “Questo libro è di tutti e non solo degli Alpini, perché racconta storie vissute da molti”. È un tributo agli autori e a tutti coloro che hanno condiviso il proprio tempo e la propria esperienza per tramandare una storia che, come sottolinea Soudaz, non si esaurisce qui: altre storie, persone e ricordi potranno ancora arricchire questo percorso di memoria.
95 anni di storia e di valori comunitari
Il libro, come scrive Gianni Oliva che ha curato la prefazione, è una raccolta di aneddoti e curiosità che raccontano la storia del gruppo, dal 1929 fino ai giorni nostri, includendo storie di trofarellesi impegnati nei conflitti mondiali e negli eventi nazionali come la staffetta podistica per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Per Oliva, il segreto dell’influenza storica e sociale degli Alpini risiede nel loro reclutamento su base territoriale, che li ha sempre resi parte integrante della comunità, differenziandoli da altri corpi militari. “Bersaglieri o Fanti si è stati per i mesi di leva; Alpini lo si rimane anche dopo il congedo,” conclude Oliva.
Il futuro dell’ANA e l’eredità degli Alpini Con la sospensione della leva obbligatoria nel 2005, la tradizione degli Alpini si trova ad affrontare sfide per il futuro, mancando di quel ricambio generazionale naturale che era garantito dal servizio di leva. Tuttavia, Oliva ribadisce che, indipendentemente da ciò che riserva il domani, “gli Alpini e l’ANA rimarranno un pezzo fondamentale della nostra storia nazionale”.
Il volume sui 95 anni del gruppo Alpini di Trofarello è un’opera che va oltre la cronaca, diventando un omaggio ai valori di amicizia, solidarietà e impegno che gli Alpini hanno portato avanti nella comunità trofarellese. Un documento prezioso per preservare la memoria di una storia lunga e significativa, e per tramandarla alle generazioni future.