CENTRO – Si svolgeranno domani, sabato 24 agosto, alle ore 10, presso la parrocchia dedicata ai Santi Quirico e Giulitta, i funerali di Franco Ferrando. Questa sera, venerdì 23 agosto, alle ore 19, nella chiesa San Giuseppe, il Rosario. La comunità di Trofarello è in lutto e non si è ancora ripresa per la perdita di Franco Ferrando, una delle figure più amate e rispettate della cittadina. Ex impiegato di banca in pensione, si è spento martedì a causa di un’infezione improvvisa che ha aggravato i suoi già delicati problemi cardiaci. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile non solo nel cuore della sua famiglia, ma anche in tutta la comunità che ha avuto il privilegio di conoscerlo e collaborare con lui. Vero e proprio pilastro della vita associativa di Trofarello. Con una dedizione rara, Franco Ferrando ha dedicato tempo ed energie al volontariato, diventando un esempio di altruismo e impegno civico. Questa sua dedizione lo ha portato a ricevere il riconoscimento della cittadinanza benemerita nel giugno 2022, un’onorificenza che ha riempito d’orgoglio non solo lui, ma anche l’intera cittadina che tanto aveva beneficiato della sua presenza e del suo lavoro. Uno dei contributi più significativi di Franco è stato il suo impegno come presidente dell’Avis di Trofarello. In questa veste, ha promosso con instancabile energia la cultura della donazione del sangue, dedicando innumerevoli domeniche e ore di lavoro alla sensibilizzazione e all’organizzazione di raccolte. Grazie alla sua guida, l’Avis locale è diventata un punto di riferimento importante, contribuendo a salvare vite e a diffondere la consapevolezza sull’importanza della donazione. Ma l’impegno di Franco non si è fermato all’Avis. Come presidente dell’associazione Trofarello paese dei presepi, ha dato vita a opere d’arte che ogni anno affascinavano grandi e piccini. Con la sua creatività e passione per le tradizioni, ha trasformato il semplice atto di realizzare presepi in un evento comunitario, capace di unire le persone e di mantenere vive le tradizioni locali. Le serate trascorse a lavorare sui dettagli di pastorelli e casette sono diventate simbolo della sua dedizione e del suo amore per la comunità. Oltre a questi ruoli, Franco ha lasciato un segno importante anche come vicepresidente dell’Unitre di Trofarello. La sua presenza era una costante fonte di conforto e rassicurazione, sempre pronto a offrire una parola di incoraggiamento o un gesto di solidarietà. Non c’era persona in città che non lo conoscesse come un amico sincero e disponibile. La morte di Franco ha colpito profondamente non solo i suoi cari. La Città ha raccolto la testimonianza di alcune persone che con lui hanno lavorato e che lo hanno conosciuto.
Il commento del sindaco Stefano Napoletano che, con la sua amministrazione, ha voluto dare un immediato segno della propria graatitudine per il lavoro svolto in questi anni in città depositando una pianta di ulivo in piazzale Donatori di sangue, ancor prima del suo funerale: «La notizia della sua scomparsa è stata terribile, la città perde uno dei suoi figli più rispettabili, una persona perbene nella radice. Tutto il Consiglio Comunale si stringe attorno alla famiglia di Francesco, un uomo che ha dimostrato con la sua vita di amare i trofarellesi; contavano per lui le persone e non l’apparire, sapeva donarsi in modo pacato e concreto – riflette il sindaco Napoletano – Una persona che entrava sempre in punta di piedi in ogni circostanza, appropriato e rispettoso, che godeva di grande rispetto e considerazione. Animo nobile ed esempio di vita. A lui il mio infinito apprezzamento per quanto fatto. E’ stato un onore potergli concedere la benemerenza civica a nome di tutta la comunità. E’ stato un onore conoscerlo. E’ stato un onore viverlo da Sindaco».
Un ricordo vivo anche se non approfondito anche dal presidente dell’Unitre Valter Scalenghe: «Franco purtroppo lo conoscevo da poco, e quindi il mio ricordo non potrà essere come quello di coloro che hanno avuto la fortuna di averlo come amico e compagno di vita per tanto tempo – esordisce Scalenghe – Franco aveva aderito subito all’idea di creare una sede Unitre a Trofarello, e anzi ne era diventato uno dei soci fondatori e vice-presidente nel consiglio direttivo, dando subito la sua disponibilità per tutte le iniziative. Franco si distingueva non solo per la generosità nell’affrontare le problematiche organizzative, ma anche (direi soprattutto) per l’equilibrio nei giudizi e per la praticità nel risolvere i problemi.
Tutti noi del direttivo eravamo colpiti dalla sua calma olimpica, a volte unita a giudizi severi ma giusti, ma sempre nel più completo rispetto per gli altri. Ci mancherà molto, ma nello stesso tempo gli siamo grati per quel poco tempo che ci ha dato, perché è stato un esempio per tutti noi; la conoscenza e la frequentazione di persone come lui ci arricchiscono nei nostri sentimenti e nei nostri comportamenti, e di ciò dobbiamo essergliene grati».
Un ricordo di un’altra figlia dell’Avis, Marilena Palazzo, oggi referente Caritas parrocchiale e presidente Centro Emmaus: «Se ne è andato così il nostro caro presidente Franco. tutto il consiglio direttivo e tutti i volontari dell’Avis di Trofarello sentiranno la sua mancanza. Ci mancherà Franco, era una persona coinvolgente, mai invadente, sincera, generosa, un punto di riferimento discreto, una guida capace e sicura con la sua presenza costante – racconta la Palazzo – Non solo nell’avis ma in tutte le associazioni di cui ha fatto parte mancherà, mancherà tanto Franco,a tutti noi, agli amici, alla sua famiglia a cui porgiamo ancora le nostre condoglianze. Sappiamo però che dobbiamo andare avanti nel suo nome, con la sua voglia, con la sua capacità e con l’insegnamento che lui ci ha dato e ci ha lasciato. Ciao Franco o come dicevi tu, ciao ragazzo! Grazie”».
Oggi Trofarello piange la perdita di un uomo straordinario, ma la sua memoria resterà viva. Franco Ferrando sarà ricordato come un simbolo di ciò che significa essere al servizio della comunità, un modello di vita che molti guarderanno con ammirazione e rispetto. Il suo spirito continuerà a ispirare e a guidare, un esempio luminoso di ciò che significa vivere con generosità e cuore aperto.