CENTRO – Sabato pomeriggio della settimana scorsa i Consiglieri del gruppo Noi Trofarello (Sandrone, Cavaletto e Maggio), accompagnati da alcuni amici appartenenti alle forze che compongono la loro coalizione (PD, Più Europa e Cerini), hanno deciso di ricordare le vittime innocenti di mafia, ponendo una pianta sotto la targa dedicata ai giudici Falcone e Borsellino nell’omonimo giardino. «Con questo gesto – spiega Luca Maggio, capogruppo del gruppo Noi – abbiamo voluto commemorare anche noi il giorno dedicato alle vittime delle mafie (21 marzo). Ci sarebbe piaciuto – continua Maggio – ricordare questo evento in modo più partecipato, avremmo gradito che il nostro comune organizzasse un evento condiviso magari, come per l’inaugurazione del giardino medesimo, con l’invito esteso ai consiglieri di minoranza, alle scuole e alle associazioni locali. La giornata del 21 marzo serve proprio a tenere alta l’attenzione ai fenomeni di infiltrazioni mafiose sul territorio. Spesso tendiamo ad abbassare la guardia, a pensare che questi atti criminali avvengano lontano dalle nostre case, sennonché, per fortuna solo di rado, leggiamo sui giornali che anche i nostri territori sono stati coinvolti in reati mafiosi e addirittura ci sono dei beni confiscati alle mafie. Per questi motivi un’amministrazione attenta al tema dovrebbe utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione, come ad esempio iscriversi ad associazioni come “Avviso pubblico” (a tal proposito, che fine ha fatto la mozione di adesione votata a maggioranza quasi due anni fa?), volte a formare i dirigenti e gli amministratori locali al fine di evitare infiltrazioni mafiose, ad esempio attraverso un attento controllo delle gare d’appalto. Non dimentichiamo che solo in opere pubbliche arriveranno nel nostro comune 17 milioni di euro e, si sa, dove ci sono tanti denari “gli avvoltoi sono i primi a presentarsi al banchetto”, meglio tenere gli occhi ben aperti. Esistono inoltre bandi a fondo perduto per divulgare il verbo della legalità all’interno delle scuole. Ci risulta che alcuni comuni limitrofi abbiano utilizzato un bando della regione Piemonte proprio in questa direzione. Tra l’altro – prosegue Maggio – l’anno scorso avevo comunicato al Sindaco ed all’Assessore di competenza che la prof.ssa Paola Caccia (figlia di Bruno Caccia, magistrato ucciso dalla ‘ndrangeta in Piemonte ed al quale è dedicato il palazzo di giustizia di Torino), sarebbe stata disponibile ad un incontro con i ragazzi delle scuole medie di Trofarello, ma ancora oggi questo incontro non è stato organizzato.
Questi sono solo alcuni esempi di cosa può fare un comune per far sì che il 21 marzo non sia solo un giorno da commemorare, ma sia un giorno di ripartenza per fare la nostra parte in maniera attiva nel debellare questa piaga e fare in modo che le persone che sono morte per difendere e garantire la legalità nel nostro paese non l’abbiano fatto invano».