Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?». Bene. Grazie… e Tu? «Bene grazie». E’ da un po’ che non ti fai vedere. «Si sono stata molto impegnata in questi ultimi tempi. Sapevi che hanno aperto un altro punto di distribuzione per la lettura di libri in città?» Sì, certo. Il gruppo dei Cerini con l’Amministrazione, la cooperativa Cittattiva, la Compagnia di Sanpaolo ed altri enti. «Bene. Ma ora D’Uva tu dovresti spiegarmi una cosa… in questa città si fa a gara a mettere libri sulle panchine, sull’uscio delle edicole, nei frigoriferi ed ora anche nelle credenze dei giardini. D’Uva… ma com’è che nessuno se li mette in testa che continuate a tenerle vuote queste vostre testoline? I libri devono essere letti e ficcati nella testa. Invece mi pare che voi umani siate sempre più ottusi. E riempite luoghi di pagine sporcate di inchiostro ma poi non le leggete. O almeno non mettete in pratica tutta questa cultura. Abbandonate i rifiuti nelle campagne e nello stesso tempo mettete i lucchetti ai vostri bidoni dell’immondizia, abbandonate le deiezioni dei vostri amici a quattro zampe, miei cugini tra l’altro, e nello stesso tempo andate a comprare il concime da mettere nel giardino, magari di tipo chimico. Ma che problemi avete? Poi dite tanto di essere organizzati e poi vi dimenticate che l’erba cresce tutti gli anni… ma poi che sarà mai un po’ di erba alta. Ho un amico che a Valle Sauglio ha un gregge di pecore. Permettetegli di portare in giro un po’ delle sue pecore e vedete che l’erba ve la ripuliscono loro. Insomma D’Uva, voi umani siete fatti male. Avete un sacco di gente senza casa e poi quando ci sono le case non sapete a chi darle. Per noi volpi è più semplice. Una tana è una tana, basta stare al caldo, senza tanti fronzoli. Vai a tagliar l’erba … va’…» Com’è saggia la mia volpe.