“Noi Trofarello” critica la maggioranza sull’operatività

CENTRO – Nuovo intervento di Noi sull’operato della giunta Comunale. «Era il 14 marzo dell’anno scorso quando si riunì per l’ultima volta la Commissione Bilancio del Consiglio Comunale per elaborare il nuovo Statuto comunale – esordisce Cavaletto – L’accordo tra tutte le forze politiche all’inizio del mandato amministrativo del sindaco Napoletano (ottobre 2021) prevedeva che in commissione Bilancio si sarebbero dovuti elaborare il nuovo Statuto (ormai vecchio di 18 anni dall’ultima modifica mentre l’impianto originale risale persino al 1998) e alcuni dei regolamenti che sono non soltanto vetusti ma non in contrasto con le leggi dello Stato che negli ultimi 25/30 anni hanno radicalmente cambiato impostazioni e regole. Questo sindaco, lo abbiamo già detto altre volte, non delegando a nessuno questi compiti importantissimi per il buon funzionamento della “macchina comunale”, moltiplica le sue inadempienze. Eppure non sembra oberato di lavoro: se guardiamo gli ordini del giorno delle ultime settimane vediamo che la Giunta si è impegnata a deliberare su numerosi patrocini (passeggiata a 4 zampe canine, mostra Lockdown, accordo di collaborazione per l’organizzazione di una manifestazione musicale, una serata dedicata alla protezione del lupo (cosa ne penseranno i nostri agricoltori?), una serata dedicata a sensibilizzare e favorire diagnosi precoce del tumore al seno…, mentre si fa fatica a individuare atti amministrativi più rilevanti. Per carità, nulla in contrario alla concessione dei patrocini o nell’organizzare iniziative pubbliche… il problema è che nel frattempo gli uffici scoppiano per carenza di personale e non sono in grado di far fronte alle innumerevoli necessità burocratiche per mantenere in vita i finanziamenti del PNRR – conclude Cavaletto – Abbiamo chiesto con una interrogazione (l’unico strumento che abbiamo per interloquire con il sindaco) di convocare la Commissione Bilancio per poter portare a termine il lavoro programmato. Speriamo che ci ascolti, magari prima della fine del suo mandato».

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