CENTRO – Il quadrifoglio rappresenta una realtà importantissima nel mondo del caregiver trofarellese con la possibilità di effettuare prenotazioni di visite specialistiche, esami di laboratorio, assistenza , consulenza e indirizzamenti verso gli specialisti più idonei. Ad accogliere i trofarellesi nella casetta si possono trovare i volontari dell’associazione Il Quadrifoglio, guidati da Teresa Scala. Nel centro voluto dall’ex sindaco Gian Franco Visca, i volontari accolgono con professionalità e competenza i trofarellesi che si rivolgono a loro. Gli ambienti della casetta in legno, realizzata con i proventi dei finanziamenti regionali per la promozione dei prodotti tipici locali e utilizzata dalla cooperativa agricoltori trofarellesi nei primi anni di vita del manufatto in legno, poi convertita a punto nevralgico del coordinamento sociosanitario, oggi, con i primi freddi ed il nuovo serpeggiare del Covid, mostra il nervo scoperto e le sue criticità, dovute alle limitate dimensioni ed alla promiscuità eccessiva di uso che se ne è fatto in questi ultimi anni. I primi freddi hanno messo in rilievo come persone anziane non possano e non meritino di restare al freddo nell’attesa di essere chiamate per eseguire gli esami o per accedere allo sportello per le prenotazione da fare o le consulenze da richiedere. Molti cittadini lamentano le lunghe attese fuori, nelle giornate in cui il termometro solletica e oltrepassa con il segno negativo la temperatura dello zero. L’attesa alla rigidità dell’inverno può essere pericolosa per persone di salute cagionevole. «Mi sono trovata in questa situazione accompagnando una mia amica a prenotare degli esami del sangue. Una giornata fredda con un vento gelido che raggelava i polsi – commenta Nidia Lombardelli – Mi sono lamentata della cosa anche con il sindaco Napoletano della situazione ed anche con l’assessore Scaglia. Ma non ho visto cambiamenti. Non è una situazione personale perché ho parlato con diverse persone che hanno manifestato le medesime perplessità». Molti cittadini si chiedono perché non si possano cintare, chiudere e riscaldare i due moduli in ferro e nylon, oggi spesso utilizzati anche per parcheggiare le automobili dagli avventori del distributore di acqua del punto Smat o da qualche altro utilizzatore del centro. O magari arricchire con un nuovo modulo il sito esistente. O ancora uniformare e dedicare a sala d’aspetto anche il locale a sud, oggi adibito ad ufficio, dove potrebbero essere sistemate numerose sedie per una sala d’aspetto confortevole per riparare gli anziani dal freddo ma anche dal sole cocente dell’estate. Insomma una più consona e razionale destinazione dei locali potrebbe tranquillamente sedare malesseri e malumori dei cittadini. Città ha interpellato in merito alla situazione che si è venuta a creare il presidente del Quadrifoglio Teresa Scala che si è trincerata difronte ad un assordante “No comment”. Ora non è tempo di attendere ma di agire nell’interesse delle persone fragili ed in difficoltà cui i servizi del Quadrifoglio sono rivolti.