CENTRO – Quasi un’ora e mezza di urletti, rincorse, interruzioni, ciuccetti caduti e ripuliti. Nonni e fratelli pronti a rincorrere i piccoli Diego e Matilde che hanno fatto, come era giusto, il bello e il brutto sul palco e in platea della sala Nimbo del Marzanati. Un’ora e mezza di vita comune. è quello che emerso nella normale serata che Antonella Panarella e Claudia Mari hanno voluto tenere la settimana scorsa per raccontare di essere una normale famiglia felice, in cerca di una certa genitorialità. E ancora più normale è stata la gratitudine che hanno espresso nei confronti delle 100 persone che hanno permesso loro di raccogliere circa 4mila dei 5mila euro necessari per pagare le spese processuali a cui sono state condannate dal Tribunale di Torino. Altrettanto normale e scontata è stata la risposta dei trofarellesi, che hanno messo mano al portafogli per far fronte a questa loro necessità. Nel corso della serata le due donne hanno raccontato la loro storia d’amore, il bisogno di maternità, il viaggio in Spagna per la fecondazione assistita. Non sono mancati i momenti di delusione, a volte trasformata in rabbia e poi rassegnazione per il diniego alla richiesta della doppia genitorialità. La speranza di un futuro migliore. La presa di coscienza del fatto che questo non sia un problema giuridico ma un problema legislativo. Presenti in sala, animata da Stefano Francescon, amici, parenti e conoscenti. Le forze politiche locali con i tre consiglieri di opposizione del gruppo Noi Trofarello che hanno espresso la loro volontà di aiutare le due donne per la costituzione di una rete necessaria per portare avanti la loro battaglia. Delusione per l’assenza assordante dei rappresentanti delle istituzioni comunali la cui partecipazione sarebbe stata apprezzata come gesto di solidarietà a giudizio di tutti gli intervenuti. Quel che resta della serata è certamente la vitalità dei due piccoli, l’unica vera testimonianza di una famiglia che alla fine è fatta di una cosa tanto banale quanto difficile da trovare: l’amore.