CENTRO – Una esplorazione di Trofarello attraverso le strade e gli spazi imprecisi della città. L’iniziativa è di Claudio Lorenzoni, direttore e responsabile del Museo di Camo. «Vogliamo smetterla di andare a zonzo con questo workshop di esplorazione urbana. Un evento aperto a tutti i cittadini da 6 a 99 anni. L’appuntamento è gratuito e si svolgerà l’8 luglio, a partire dalle ore 15 con partenza dalle Ex Fornaci».
Ma cosa farete l’8 luglio? «L’idea è di esplorare Trofarello camminando alla deriva senza una meta, senza aspettative, alla ricerca degli “Spazi Imprecisi”.
Macchina fotografica o smartphone alla mano l’intenzione è quella di perdersi e cogliere la città di sorpresa.
Si fotograferà quello che ci circonda e si creerà una mappa emozionale del territorio. Cercheremo in modo creativo di raccontare una storia.
Il risultato sarà un editing fotografico sulla città di Trofarello».
Lorenzoni ci ricorda che cosa sono gli “Spazi imprecisi”?
«Certo. Il processo di trasformazione di un luogo in stato di abbandono, mette in gioco diversi agenti in grado di modificare il suo carattere primordiale, trasformandone l’identità e sfumandone i contorni.
Lo spazio impreciso rappresenta un’evoluzione dello stato originario di un luogo, attraverso l’aggiunta di una nuova caratteristica può potenzialmente entrare a far parte del suo processo di rigenerazione, mostrando un campo di trasformazione in stretta collaborazione tra arte, architettura e paesaggio». E la deriva? Di che si tratta?
«È una pratica che consiste nel camminare per la città senza una direzione prefissata, lasciandosi trasportare dalla corrente. Guidati cioè da segni, richiami estemporanei, sensazioni e stimoli che l’ambiente stesso rivela. È un nuovo modo di esplorare lo spazio urbano attraversando piazze, mercati, strade, bar e costruendo itinerari estemporanei.
In altre parole: giocare con la città percorrendo i suoi luoghi senza uno scopo apparente, solo rispondendo alle sollecitazioni dell’ambiente». Altre novità in futuro? «La città è stata fotografata già da una serie di fotografi professionisti miei amici che, estranei a Trofarello e privi di un substrato cognitivo, hanno individuato i loro spazi imprecisi. Un artista ha anche realizzato un personaggio immaginario affiancandolo a due tipici monumenti cittadini.Una installazione grafica da cui stiamo studiando di creare una cartolina».