Noi analizza il “Ritardo sanità”

CENTRO – «Da più parti giungono al nostro gruppo lamentele, anche accorate, per i ritardi con cui vengono assegnate le prenotazioni di visite specialistiche o di prestazioni ambulatoriali sia dal Sovracup sia dal CUP della ASL TO5 – esoordisce Marco Cavaletto – Saremmo portati a non credere a queste lamentele, anche dopo la pubblicazione di articoli anche lunghi su La Stampa di qualche giorno fa, nei quali il Presidente della Regione Piemonte sosteneva che le liste d’attesa erano finalmente finite, che i tempi erano rientrati nella normalità e naturalmente tutto ciò per merito suo e del suo assessore alla sanità.

Qualche dubbio noi continuiamo ad averlo anche perché proprio noi personalmente abbiamo sperimentato la impossibilità di avvalerci del servizio sanitario nazionale in tempi ragionevoli (un esame specialistico della vista – OTC – uno di noi si è sentito rispondere 240 giorni di attesa!).
La nostra ASL TO5 non è certamente tra le più disastrate: a partire dal gennaio 2023, la rilevazione dei tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali rilevati presso le strutture erogatrici generalmente viene effettuata tramite estrazione dati dal portale del Centro Unico di Prenotazione Regionale e i dati sono abbastanza in linea con il resto del Piemonte. Ciò nonostanter sono tempi d’attesa ancora molto lunghi, checché ne dica il presidente Cirio.


I tempi di attesa monitorati dalla Regione per la nostra ASL (ospedali di Moncalieri, Chieri e Carmagnola) sono spesso molto lunghi, anche se le carenze di personale, le strutture medesime non sempre adeguate (ricordiamo tutti le polemiche sul futuro ospedale unico), costituiscono validi motivi per giustificare, almeno in piccola parte, questi gravi ritardi – continua Cavaletto – Si tenga conto che questi ritardi producono nei cittadini che necessitano di cure e visite specialistiche un’ansia supplementare che si aggiunge alle loro condizioni di salute. Infine, queste disfunzioni non fanno che arricchire la sanità privata, a cominciare dai centri diagnostici ben presenti su tutto il territorio regionale in generale e sul territorio della ASL TO5 in particolare. Perché il cittadino deve pagare due volte questo disservizio? Perché le ASL, a cominciare dalla nostra, non si attrezzano per limitare il più possibile questo disservizio che costa al cittadino-paziente salute e denaro? Sappiamo che il monitoraggio effettuato nel mese di marzo dalla Regione Piemonte presso l’ASL TO5 ha dato risultati sorprendenti, ma sostanzialmente in linea con i dati delle rilevazioni del passato e in linea con quanto accade nel resto del territorio piemontese.
Ad esempio la prima visita cardiologica con elettrocardiogramma presso il Poliambulatorio di Moncalieri richiede 155 giorni di attesa, mentre per la stessa visita presso l’ospedale di Chieri ne occorrono 273! E che dire di una prima visita oculistica presso il poliambulatorio di Moncalieri che richiede esattamente un anno e un giorno (366 giorni) oppure una visita ortopedica che ne richiede 162 se a Moncalieri, mentre ne occorrono 511 se a Chieri?
La sanità nel nostro Paese viene spesso portata ad esempio nel mondo per le capacità di elevata specializzazione dei medici e per l’abnegazione del personale infermieristico e tecnico. Ma la sua organizzazione non è a livelli ottimali, vuoi per incapacità della politica, vuoi per la vetustà di strutture mediche ormai inadeguate.
Siamo estremamente lieti che il nostro comune abbia concesso alla ASLTO5 il terreno (ex campo sportivo Viello) per realizzare la Casa di Comunità e quindi avvicinare le terapie di base ai cittadini, ma con questa organizzazione della stessa ASL ci poniamo una domanda: siamo veramente sicuri che questa Casa si farà e se soprattutto vi saranno i denari e le necessarie professionalità (medici, infermieri e altro personale) per gestirla?
Crediamo necessario che anche la nostra Amministrazione, che non ha responsabilità su questo stato di cose, si attivi nei confronti della ASL TO5 per avere assicurazioni precise sull’inversione di questa tendenza che tende a dilatare i tempi delle prenotazioni per visite specialistiche. Questa nostra constatazione deve diventare un monito per accelerare l’inversione di questa tendenza, anche con lettere accorate all’assessore regionale alla Sanità e al presidente della Regione Piemonte.
Diversamente saremmo portati a pensare, perdurando questa situazione, che si stia facendo di tutto per favorire la sanità privata e per affossare la sanità pubblica» conclude Cavaletto. Intanto, notizia dell’ultim’ora, nella mattinata di oggi, mercoledi 7 giugno vertici al completo di Asl TO 5 e Regione, con Cirio in prima fila, per un sopralluogo risolutivo per il via alla Casa della salute.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *