A 40 anni dalla morte di Bruno Caccia il gruppo dei Cerini, l’associazione CittàVisibili ed il gruppo Noi hanno ricordato, con una stele posta accanto un albero nel giardino dedicato a Borsellino e Falcone, la scomparsa del Procuratore di Torino ucciso dalla ndrangheta esattamente 40 anni fa: il 26 giugno 1983. La frase recita “Abbiamo forse finalmente capito che in questi 30-40 anni le mafie sono dilagate nel nord Italia, hanno fatto pochissimi morti e tantissimi affari. È la mafia in giacca e cravatta”. La frase è stata pronunciata lo scorso marzo da Paola Caccia, figlia del Procuratore di Torino ucciso.
«Abbiamo voluto ricordarlo dedicandogli un giovane albero del giardino Falcone e Borsellino di Trofarello, prendendo in prestito le parole di sua figlia, parole che chiedono ancora, dopo 40 anni, verità e impegno. E continuità – spiegano i responsabili dell’associazione – Quando a Trofarello è stato inaugurato il giardino intitolato a Falcone e Borsellino, il 21 marzo 2023, giorno della Memoria e dell’ Impegno per le vittime di tutte le mafie, siamo stati i primi ad essere felici e a ringraziare. Abbiamo anche ammonito, però, che la memoria e l’impegno non servono solo una volta all’anno. Ci vuole continuità. Noi dopo quel giorno abbiamo portato fiori per Falcone e Borsellino, oggi ne portiamo per Bruno Caccia. E siamo qui a ricordare che, circa un anno fa, il Consiglio Comunale votava una mozione che impegnava l’Amministrazuone ad iscriversi ad “Avviso Pubblico. Regioni ed Enti locali contro le mafie”. Ad oggi la Delibera di Giunta e l’impegno di spesa per quell’iscrizione non sono ancora stati fatti. Le mozioni non bastano. Vogliamo avere fiducia, ma chiediamo continuità».