CENTRO – Difendere l’ambiente, Preservare il territorio, Salvare l’economia. Questo è il titolo di un convegno che +Europa Torino organizza per il 3 luglio presso Socialfare in via Maria Vittoria 38 a Torino. Tra i relatori c’è Marco Cavaletto, consigliere comunale del gruppo NOI Trofarello e Presidente dell’assemblea di +Europa Torino al quale chiediamo quali siano gli obiettivi di questo incontro.
A distanza di un anno dalle prossime elezioni europee e regionali ci proponiamo di sottolineare ancora una volta la necessità che il nostro Piemonte diventi sempre più Europeo, come regione locomotiva d’Europa capace di cogliere le sfide del momento.
Purtroppo non vediamo molte attenzioni da parte di questa Amministrazione regionale sui temi ambientali, sulla difesa del territorio.
I cambiamenti climatici, spesso generati dalla insensibilità del mondo occidentale tutto proiettato allo sviluppo sfruttando in modo eccessivo le energie derivanti dalle riserve fossili non rinnovabili (petrolio, gas) ma scaricando nei mari, nei corsi d’acqua e nell’ambiente veleni non facilmente assorbibili dall’ambiente, ci danno segnali impressionanti che, se non colti nella loro dimensione, potrebbero portare il pianeta verso situazioni irreversibili. Proprio l’acqua sta diventando un bene “finito” sempre più prezioso. Non possiamo più pensare all’acqua potabile come ad una risorsa illimitata.
La Regione Piemonte ha avuto risorse enormi grazie al PNRR (oltre 4 miliardi di euro) ma i progetti in materia ambientale stentano ad uscire dal Grattacielo.
Se prendiamo in esame le misure che la Regione Piemonte ha intrapreso direttamente (per un valore che supera il miliardo di euro) possiamo constatare che non sempre questi interventi vanno in direzione della tutela ambientale e salvaguardia di territori e comunità.
Eppure le recenti calamità naturali avvenute in Emilia e Romagna, non dissimili da fenomeni che hanno interessato nel 1994 e nel 2000 anche il nostro territorio, sembra che non ci insegnino nulla: non abbiamo infatti elaborato, salvo pochissimi interventi, dei significativi progetti per mitigare il danno possibile e tra questi nessun intervento strutturale significativo.
Faccio sempre l’esempio del 1994: dopo quella alluvione in Piemonte che interessò città medio grandi come Alba, Asti, Alessandria venne chiesta la realizzazione, dal dipartimento della Protezione civile dell’epoca, di costruire ben 12 vasche di laminazione sul corso del Tanaro; dopo 30 anni una sola vasca è stata realizzata eppure non possiamo pensare che l’acqua precipitata nel novembre del 1994 possa non cadere più, anzi!
Nell’ambito dell’attuazione del PNRR, la Regione Piemonte, gli Enti locali della regione e gli Atenei del territorio, in qualità di soggetti attuatori di numerose misure, risultano ad oggi assegnatari di significativi finanziamenti per un importo complessivo di circa 4 miliardi di euro.
Alla sola Regione Piemonte sono state fino ad ora assegnate risorse PNRR per oltre 1 miliardo di euro – importo destinato ad aumentare – per l’attuazione di centinaia di progetti su cui la stessa esercita diretta competenza; le risorse assegnate a progetti “green” sono 250 milioni di euro per l’attuazione della Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica); 140 milioni di euro, destinati alla Missione 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile).
Come detto, tra questi progetti manca la difesa del territorio sui grandi corsi d’acqua e speriamo che i comuni abbiano pensato, con le risorse loro destinate (circa 3 miliardi di euro complessivi) di mettere in sicurezza le sponde di torrenti e rii.
Noi pensiamo, e lo diremo a gran voce durante il convegno, che il PNRR sia una occasione irripetibile che deve essere colta da tutti gli Enti locali. Purtroppo le Amministrazioni non sempre sono nelle condizioni di rispettare gli oneri progettuali e le specificità imposte nella redazione dei progetti perché poco si è fatto in Regione e negli Enti locali per adeguare una nuova generazione di dirigenti, quadri ed esperti. Troppo spesso gli Enti locali soffrono di carenze di personale, oppure soffrono perché l’età media dei dipendenti è ormai molto elevata.
Siamo di fronte ad un problema di classe dirigente: la stessa situazione molto in piccolo si sta verificando nel nostro comune, come è stato sottolineato in alcuni Consigli comunali oltre che da NOI Trofarello anche da altre opposizioni.
L’attuale amministrazione non si rende conto che non esistono ricette magiche, non esistono risposte semplici a problemi complessi.
Il convegno del 3 luglio, cui interverranno sindaci, il presidente di Radicali Italiani, Igor Boni e il presidente di +Europa, Pizzarotti (che è stato un ottimo sindaco a Parma) metterà in primo piano le possibili strategie per il futuro che non sia solo la governance delle varie emergenze ma la costruzione di uno sforzo collettivo per invertire la rotta, a partire dalla nostra regione.
Infine noi di Piueuropa attendiamo che anche gli altri partiti del centro sinistra, a cominciare dal pd troppo preso a studiare al proprio interno le nuove strategie, si attivino per trovare la strada che possa portare un grande cambiamento in Regiobe Piemonte; ce lo auguriamo perché i cittadini piemontesi si meritano una nuova e più competente classe dirigente per affrontare i grandi temi della difesa dell’ambiente, della tutela del territorio, oltre a tutti gli altri temi che riguardano il benessere dei cittadini, in particolare dei più giovani!
Lunedì 3 Luglio, alle ore 18.15 al SocialFare Via Maria Vittoria 38 a Torino e OnLine su Zoom e Facebook.