CENTRO – Prosegue la campagna di sensibilizzazione per raccontare i 7 principi che animano i Volontari in previsione della Giornata mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in programma l’8 maggio. Occasione per una intervista a tutto campo. Come è nata la Croce Rossa e come è stato scelto il simbolo? «La storia: Henry Dunant gentiluomo svizzero, nel 1859, per affari si trovò sul campo di battaglia a Castiglione delle Stiviere in cui lottavano francesi, austriaci e piemontesi e ne visse i suoi effetti devastanti. 9000 feriti in tre giorni, nessuna cura, niente acqua e l’ospedale più vicino a Solferino.
Animo profondo e umano collaborò con la popolazione, soprattutto donne, che cercavano di sollevare le sofferenze dei soldati. Il motto di questi improvvisati soccorritori era “TUTTI FRATELLI”. Da un grido comune e dalla generosità di quelle persone semplici, ma dal grande cuore partirono dunque le basi della riflessione di Dunant che volle creare squadre di infermieri volontari preparati al soccorso. Si interessò, scrisse e nel giro di poco tempo creò il Comitato internazionale della Croce Rossa riunitosi poi a Ginevra in una Conferenza Internazionale nel 1863». E perché il simbolo? «Un po’ di patriottismo al sig. Dunant: ha semplicemente rovesciato i colori della bandiera svizzera». Perciò i principi che guidano la CRI attuale sono partiti da lontano? «Si. Nel 1965 sono stati messi per iscritto questi PRINCIPI condivisi con la Mezzaluna Rossa, organizzazione sorella che agisce nelle nazioni islamiche. Tutti coloro che ne fanno parte li rispettano. Quali e quanti sono? Sono 7 e ne costituiscono lo spirito e l’etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità».
VOLONTARIETÀ: che cos’è e che cosa comporta? «Volontari: parenti, amici, persone normali, ognuno con le sue idee e le sue convinzioni. Ma quando indossano la divisa rossa cambiano. Salgono veloci sull’ambulanza professionali, efficienti, si intendono con poche parole, cenni, decidono con prontezza, tranquillizzano, accolgono e sorridono. Come se quel simbolo che portano sulle maglie li mutasse. Gli attuali volontari CRI seguono corsi di formazione teorici e pratici, continuano ad aggiornarsi per migliorare il loro servizio. Si mettono in gioco con altre squadre di comitati e delegazioni nazionali partecipando a gare in cui dimostrano la loro preparazione e imparano dagli altri per migliorarsi». Che cosa li accomuna? «Un ideale di solidarietà, di generosità e il dono del loro tempo libero: non hanno altri guadagni che la riconoscenza degli assistiti.
“VOLONTARIETÀ: Il Movimento è un’istituzione di soccorso volontario non guidato dal desiderio di guadagno”.
Sono unici! Cosa vuol dire?
“UNITÀ: Nel territorio nazionale ci può essere una sola associazione di Croce Rossa, aperta a tutti e con estensione della sua azione umanitaria all’intero territorio nazionale.”
Un unico modo di agire in ogni luogo serve a svolgere meglio il servizio e a donare fiducia».
Di qui il principio dell’universalità, come viene interpretato dalla CRI?
“UNIVERSALITÀ: Il Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in seno al quale tutte le società nazionali hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente, è universale.”
La Croce Rossa è aiuto, protezione, rispetto.
Scaturita da un ideale di solidarietà universale si rivolge a tutti gli uomini e le donne di buona volontà indipendentemente dalla razza classe o religione. Questo è il suo contributo alla pace nel mondo.
La Croce Rossa è neutrale. Cosa significa?
«Il volontario non è indifferente davanti a qualcuno che soffre, aiuta tutti coloro che ne hanno necessità anche se davanti si ritrova a dover aiutare chi proprio non può soffrire tralasciando convinzioni personali e pensando solo che davanti c’è una persona che ha bisogno d’aiuto. ecco come la CRI sancisce il rispetto della “NEUTRALITÀ: Al fine di continuare a godere della fiducia di tutti, il Movimento si astiene dal partecipare alle ostilità di qualsiasi genere e alle controversie di ordine politico, razziale e religioso.”
E oggi chi porta il simbolo della Croce Rossa non può essere attaccato durante un conflitto armato. È neutrale!»