Un “No” alla mafia con un giardino

CENTRO – «Porterò questo disegno in Procura e lo attaccherò nel mio ufficio a ricordo di questa bellissima giornata». Sono le parole che il Magistrato Paolo Toso ha usato salutando i ragazzi delle medie a termine della giornata dedicata all’inaugurazione del giardino dedicarto ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. «La mafia è qui vicino. Esiste nei paesi vicini, una mafia che spara un po’ di meno ma che fa egualmente paura alle tante persone oneste costrette a sopportare abusi, prepotenze che fanno perdere occasioni di lavoro agli imprenditori per bene, che inquinano l’ambiente, che sfruttano gli operai nei cantieri edili, che truffano lo Stato, la Regione, i Comuni ottenendo contributi pubblici che non meritano. Le associazioni vivono qui vicino a noi. Falcone e Borsellino hanno avuto tra i tanti meriti quello di costruire un nuovo modo di fare i processi alla mafia inventando il “Maxiprocesso” per processare tutti assieme per fare prima. Nel 1986 già si parla di Torino e del piemonte, quando si è stabilito che una parte di Cosa Nostra era a Torino con il clan dei Catanesi che gestiva il mercato della droga nella nostra città. La mafia ci riguarda da vicino. Nel 1983 la mafia uccideva il magistrato Bruno Caccia che combatteva la criminalità. La legalità è questione di tutti. La legalità è l’insieme delle regole che ci permettono di vivere assieme e riguardano tutti.

Sono i cittadini ed, in primis, i più giovani dei cittadini a costruire la legalità. Chi sceglie la prepotenza è uno sfigato che accetta di essere comandato da uno più prepotente di lui. La mafia inquina e sporca – commenta ancora il dottor Toso nella sua lezione a cielo aperto lanciando una proposta – Scegliete un albero di questi piantati in questo parco urbano ed utilizzatelo per scrivere i vostri pensieri e testimoniare che qui la mafia non può esistere». L’incontro con i ragazzi è continuata con la lezione sulla mafia del professor Gianni Oliva. «La mafia non è solo un’organizzazione ma è soprattutto un atteggiamento. La mafia prospera sul silenzio, nell’omertà, quando nessuno denuncia. Un pregiudicato può girare tranquillamente sul territorio solo se gli altri per paura, viltà o convenienza, stanno da quella parte. Bisogna combattere la mafia partendo dai nostri comportamenti. La mafia è anche nel bullismo o violenza che si compei verso chi è più debole». Importante la poartecipazione dei ragazzi dell’Istituto comprensivo che hanno letto una serie di interventi sulla legalità, l’omertà, mafia come fenomeno umano. Consegnati poi una serie di disegni al sindaco. Giovanni Strocco, il marinaio di Trofarello, ha anche ricordato come Giovanni Falcone avesse fatto un periodo all’interno della marina prima di intraprendere gli studi di giurispudenza. Gianluca Mantoani ha poi spiegato le origini della giornata del 21 marzo, giornata dedicata alle vittime della mafia e dell’impegno voluta dalla mamma di una delle prime vittime di mafia. Trofarello ha due locali sotto sequestro per mafia. «Un momento che si è voluto portare avanti con le associazioni del territorio e soprattutto con i ragazzi della nostra scuola media a cui va il grazie per averci accompagnato in questa mattinata di sole e riflessioni – commenta il sindaco per l’amministrazione – Ai ragazzi vogliamo donare questo luogo, facendo si che venga rispettato, frequentato e che dal nuovo giardino possa essere trasmesso il sentimento di contrasto alle mafie».

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