Questa sera alle 18 la presentazione del progetto della Casa di Comunità – L’intervento del trofarellese Flavio Boraso, direttore dell’Asl di Asti che ha avuto molte esperienze di Case di comunità

CENTRO – Si svolgerà oggi, alle 18, presso il centro culturale Marzanati, l’incontro con l’amministrazione comunale, i vertici dell’asl TO5 ed i progettisti per la presentazione del progetto della Casa di Comunità che sarà realizzata su un area di circa 12 mila metri quadri sul Campo sportivo Viello, messa a disposizione dell’Asl. Un traguardo di cui si parla da molti anni. Ma cosa è una casa di Comunità? Abbiamo chiesto al dottor Flavio Boraso, trofarellese e direttore generale dell’Asl di Asti e già direttore dell’asl To3, un contributo su questo nuovo modo di concepire l’assistenza alla salute dei cittadini. «Il concetto di case della salute ma anche di ospedali di comunità, si inserisce nel più ampio scenario del potenziamento della rete dei servizi territoriali – esordisce Boraso – L’esperienza recente e drammatica del Covid ci ha insegnato che non possiamo più erogare unicamente i servizi in ambito ospedaliero anche perché, dal momento in cui l’ospedale viene intasato dal problema epidemico ma anche in caso ordinario, si può arrivare ai fallimenti dei pronto soccorso, con un conseguente disagio per il cittadino. Queste strutture invece fanno riferimento a realtà già consolidate che abbiamo conosciuto e attivato negli anni passati, le Case della Salute. Strutture che hanno proprio questa funzione di rappresentare un punto di riferimento periferico dotato di servizi essenziali di Prossimità. Nell’ambito di queste location vengono inseriti ambulatori ma anche punti di Prelievo, piuttosto che ambulatori di piccola diagnostica che potranno permettere così al cittadino di evitare un trasferimento presso l’ospedale con tutti i disagi che la logistica comporta. Certamente sarà importante renderli strutture organizzate e funzionanti e non solo belle strutture di mattoni e cemento e questo sarà la grande sfida in un momento come questo in cui la grave carenza di particolare di medici ci condiziona molto del nostro operato – continua Boraso – In questo bisognerà puntare molto su altre figure di riferimento: in particolare sull’infermiere di comunità, l’infermiere di famiglia che, integrato con i medici di famiglia e con gli specialisti del territorio, sicuramente sarà in grado di sviluppare quella che è auspicabile da anni ossia la medicina a domicilio, la medicina di iniziativa per seguire il paziente a domicilio o in prossimità dello stesso e farsi che, evitando la riacutizzazione delle malattie ci si debba rivolgere al pronto soccorso della propria città».
Appuntamento a questa sera, ore 18 presso il centro Marzanati per la presentazione del progetto. Sarà possibile anche seguire la conferenza/presentazione in diretta facebook collegandosi alla pagina de la città di Trofarello.

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