CENTRO – Una storia trentennale. Una attività di educazione stradale che ha allevato diverse generazioni di automobilisti. è l’Auroscuola Trofarello della famiglia Germano. Da poche settimane la famiglia Germano ha ceduto ad un nuovo operatore della formazione stradale la propria attività.
Come ha avuto inizio la vostra esperienza lavorativa a Trofarello?
«La mia famiglia ha rilevato l’autoscuola esattamente trent’anni fa. Mio padre era stato assessore comunale, quindi frequentavamo la città da molti anni. Lui è un vero veterano del settore: la sua attività di insegnante ed istruttore ha la data di inizio risalente ai primi anni Cinquanta. Il suo spirito imprenditoriale l’ha portato a creare un gruppo di trentasei autoscuole tra Torino e provincia, insieme a soci che si sono quasi tutti formati con lui, occupandosi di ogni singolo punto operativo. Ne derivava un’ottimizzazione aziendale che ha permesso un grande sviluppo negli anni del boom economico. Il gruppo si è poi scisso, per permettere ad ogni unità di acquisire la giusta indipendenza. Ho sempre apprezzato questo spirito “visionario” di mio padre, anche troppo avanti rispetto ai tempi».
In che senso si può dire “visionario”?
«Posso fare un esempio per il settore dell’educazione stradale ai bambini. I primi corsi nelle scuole si sono tenuti già negli anni Cinquanta. In quel periodo nessuno si sarebbe sognato di pensare ad uno sviluppo automobilistico tale da dover pensare alle conseguenze negative per la circolazione di pedoni e ciclisti. Lui è andato anche oltre. Negli anni Settanta ha ideato un sistema di apprendimento innovativo, che è stato molto apprezzato anche a livello europeo, con articoli entusiastici su molte riviste straniere, oltre che locali. Aveva attrezzato un autobus per l’educazione stradale itinerante, dotato di telecamere anteriori e posteriori per filmare in tempo reale, e trasmettendo le immagini su monitor appesi nel corridoio centrale. Un insegnante di teoria spiegava ai ragazzi quello che c’era da sapere all’istante. Ascoltare guardando, fissa i concetti in modo veloce e li interiorizza molto di più. Purtroppo, le scuole non sentivano impellente la necessità dell’educazione stradale, ed il progetto si è esaurito nel giro di qualche anno. Quel sistema educativo sarebbe ancora all’avanguardia oggi».
Avete mai fatto educazione stradale nelle scuole di Trofarello?
«Sì, per moltissimi anni. Abbiamo tenuto regolari corsi alle scuole “Medie”, con accenni in altre classi, anche dell’Infanzia. Siamo educatori stradali abilitati, ed esperti in sicurezza. Crediamo molto nella nostra attività, che è molto gratificante, perché permette di formare e proteggere quella che ritengo la parte più bella della nostra società: i giovani».
Come mai lasciate l’azienda?
«Lasciamo per necessità di avere più tempo da dedicare alle rispettive famiglie. Questi ultimi anni sono stati molto faticosi, per problemi di salute della nostra cerchia familiare, ed abbiamo tutti necessità di riprendere fiato. Personalmente continuerò a fare questo mestiere, ma con orario ridotto e più vicino al mio attuale luogo di residenza: è un lavoro stressante, e voglio rendere al meglio delle mie possibilità».
Che messaggio volete lasciare ai Trofarellesi?
«Vorremmo dire GRAZIE di cuore ai nostri clienti, che hanno reso più bella la nostra vita con la loro presenza, i loro racconti, i loro sorrisi. I ricordi di trent’anni non si cancellano, per fortuna, chiudendo una porta».