Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?». Bene. Grazie… e Tu? «Bene grazie». E’ da un po’ che non ti fai vedere. Mi sarai mica diventata un fuoco di paglia? «Sono stata molto impegnata D’Uva. Cosa intendi per fuoco di paglia?». Un qualcosa che sembra importante e che poi si rivela di scarso valore o poca importanza, che si spegne e svanisce in pochissimo tempo. Tu ultimamente compari e scompari sempre più raramente. «Guarda che ti sbagli. La paglia ha un grandissimo valore. Intanto nei presepi la paglia avvolge e tiene caldo Gesù bambino nella mangiatoia. Poi, qui a Trofarello, la paglia ha acquistato anche un altro grande valore. I coltivatori hanno realizzato anche un Babbo Natale tutto di paglia. La mia amica Carolina della stalla dei Masera è rimasta molto male che le hanno sottratto tre balle di fieno. Ci sarebbe andata avanti tutto l’inverno». Ma smettila. Finite le feste le balle di fieno torneranno al loro posto. A Trofarello le balle non mancano. «Ecco D’Uva a questo proposito avrei una richiesta. Non è che puoi chiedere a qualcuno di farmi una statua in paglia in grandezza tempio di Moloch in Cabiria? Sarebbe il mio sogno. D’altronde sono una dei personaggi più importanti della vita politica trofarellese. Me lo meriterei anche. Tu se vuoi puoi impersonare Maciste». La vuoi finire con queste manie di protagonismo? Altrimenti mi sa che prima o poi qualcuno ti si impaglia. «Non credo sia fattibile. Per impagliarmi bisogna prendermi ed io resto ancora la volpe più veloce del NordOvest. Va bene D’Uva, adesso ti devo salutare. Devo andare a preparare i regali di “Natale volpino”. Ho giusto due gallinelle tènere da incartare. Per Natale niente capponi».