CENTRO – Temporali ed acquazzoni estivi che distruggono raccolti e carrozzerie delle auto, senza però riusolvere il problema della siccità in cui sono attanagliate le campagne. La tragedia della Marmolada, cartina di tornasole di un inesorabile cambiamento climatico. Il geologo trofarellese Domenico Tropeano commenta l’attuale situazione. «Lo diceva già mia madre, 70 e più anni fa: più fa caldo e più forti sono i temporali. Quindi lo scontro tra clima tipicamente mediterraneo con aria calda ed umida che si scontra con l’aria fredda e secca che arriva dall’Atlantico crea un divario di energia che si traduce in fenomeni a volte molto violenti come questi a cui stiamo assistendo. Sono già avvenuti in passato – esordisce Tropeano – Quando mi occupavo di cronache storiche ogni tanto capitava che si parlava di grandine gigantesca grande come chicchi albicocche e pesche.noi qui forse siamo ancora lontani da questo tipo di fenomeno come avviene nell’astigiano ho ancora di più nella pianura veneta e lombarda. È una cosa solitamente insolita e fastidiosa. È già successo una decina d’anni fa proprio qui a Trofarello si vedevano le auto tutte Bollate. Per fortuna sono fenomeni rari puoi dire che è colpa del riscaldamento climatico o di altro… lo dirà la storia. Calcoliamo anche che stiamo vivendo in un’epoca che potremmo definire Inter glaciale Anthropocene dove molto è influenzato in termini fisici dalla presenza sempre più invasiva dell’uomo sapiens. Non addentriamoci nel discorso se è colpa dell’uomo o altro.quello che è preoccupante è che quando arriva pioggia anche se è relativamente modesta e in quantità ma forte come intensità, i piccoli rei vanno in crisi vanno in piena e portano fango. Calcoliamo poi che siamo in una crisi idrica di pioggia di 500 ml di pioggia». Dal punto di vista idrogeologico il territorio di Trofarello è in grado di assorbire queste piogge? «Dobbiamo essere pronti ad affrontare eventi sempre più estremi, rispetto a quelli che conosciamo. La pioggia dell’altro giorno in cui sembrava che fosse caduta l’ira di Dio non è stata particolarmente ricca. In realtà è piovuto meno di 10 ml di pioggia in pochi minuti.sarebbe stato un idraulico sarebbe stato un collaudo drastico dell’intervento effettuato su via San Giuseppe che sta per giungere alla fine lavori . Quello che conta è principalmente la parola usata è stata usata,: tenere puliti i deflussi Delle acque piovane. I tombini devono essere tenuti puliti da ramaglie e fanghiglia. Aspettiamoci pure delle cose molto più importanti e disastrose, I segnali ci sono tutti. Abbiamo visto solo l’antipasto. i segnali sono tutti presenti: è tantissimo che non piove, c’è un deficit che madre natura deve sicuramente colmare. Calcoliamo che il mese di luglio è il mese più secco ed anche il suo caldo è storicamente provato. I temporali a luglio ed agosto possono essere estremamente violenti – conclude Tropeano – Le alluvioni nell’87 in Valtellina e nel 78 in Val d’Ossola si sono realizzate proprio con questo tipo di caratteristiche: un caldo pazzesco, l’arrivo di aria fredda atlantica che provoca energia. La grandine si condensa e si raggruma con maggiore facilità, si creano agglomerati che a noi appaiono come palline da tennis. Possiamo solo sperare che piova ma che piova in modo giusto. Purtroppo in questo mese non può piovere in modo giusto perché con questo caldo è impossibile. A noi serve la pioggia di settembre e di ottobre. Anche nel luglio del 1976 c’era stata una forte siccità. Gli stessi condizionatori non fanno tanto bene all’atmosfera in senso generale. Cerchiamo di vivere secondo natura».