Napoletano entra nel vivo della vicenda “quadri danneggiati”
CENTRO – Il sindaco Stefano Napoletano entra nel vivo della questione dei quadri danneggiati con il temporale del 28 luglio 2014 e spiega le scelte fatte. «Dopo un lungo lavoro, nel Consiglio Comunale del 31 maggio, abbiamo portato la delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio derivante dalla sentenza n. 10946/2021 con la quale il Tribunale di Milano ha, secondo noi, inspiegabilmente, incomprensibilmente ed erroneamente condannato il Comune di Trofarello a tendere indenne la compagnia di assicurazione Helvetia, per avere questa assicurato quadri del valore di 16 milioni di euro stipati al piano interrato in quello che è poco più di uno scantinato, al piano meno uno, non idoneo a custodire opere d’arte, non idoneo a custodire alcunché, non impermeabilizzato, posto al di sotto di molteplici griglie di captazione delle acque, nell’assenza di un sistema di pescaggio di acque, nell’assenza di un generatore di emergenza che facesse far riattivare le pompe in caso di interruzione di corrente, in assenza di un sistema di regolazione dell’umidità – esordisce Napoletano – Una sentenza che non contempla nemmeno un concorso di colpe, contraddittoria nelle motivazioni; che ignora altresì l’eccezionalità dell’evento. Ma le sentenze civili di condanna, anche di primo grado, si devono osservare, tanto più se sei un ente pubblico: hai l’obbligo di riconoscerlo nelle tue scritture di bilancio e trovare idonea copertura. Non pagare non è una possibilità per il Comune, non lo è mai stata. Abbiamo messo in campo tutte le professionalità dell’Ente, reperite anche di esterne. Sono stati mesi molto duri. Abbiamo in parte congelato la spesa corrente, fermato momentaneamente gli investimenti, anche a causa dell’aumento delle materie prime, aperto canali con il nostro tesoriere, Cassa Depositi e Prestiti, primari istituti bancari, il Ministero dell’Interno, esperti in contabilità pubblica; abbiamo indagato ogni possibilità e strumenti concessi dalla legge e, al contempo, abbiamo da subito cercato di imbastire un dialogo con Helvetia. La migliore delle soluzioni possibili, costruita in mesi di lavoro, è quella che abbiamo proposto al consiglio: un accordo di diluizione di pagamento della somma di denaro in un tempo molto lungo che permetta all’Ente di guardare al futuro. Risultato: evitato il dissesto dell’ente e il suo commissariamento, che avrebbe portato come diretta conseguenza l’aumento ai massimi livelli della tassazione, sia imposte che tariffe a domanda individuale (mensa, nido, servizi integrativi, etc.), taglio indiscriminato orizzontale sui servizi e azzeramento di ogni qualsivoglia contributo alle molteplici realtà sul territorio. L’accordo proposto, inoltre, lascia aperta la strada dell’appello: non rinunciamo all’appello, abbiamo promesso ai trofarellesi di non subire passivamente quella ingiusta sentenza: se questa verrà riformata in appello ci verranno restituiti i denari versati sino ad allora e il piano di rateazione verrà cancellato. Non riconosceremo interessi fino al 7° anno, poi solo quelli legali – specifica il sindaco – Sappiamo di esserci addossati una grande responsabilità proponendo questa soluzione, potevamo semplicemente fare un passo indietro. Evitare il dissesto dell’ente è fondamentale, perché sarà necessario il nostro impegno per vedere realizzata la Casa di Comunità – che siamo riusciti a riagguantare, lavorando sodo – per vedere realizzato il Nuovo Polo Culturale e la nuova Palestra Pertini. Tre grandi opere frutto dei primi sei mesi di lavoro già finanziate. Siamo ritornati protagonisti nella grande partita del Nuovo Ospedale dell’Asl To 5 e non possiamo perdere neanche un giorno sulla realizzazione della Nuova Scuola Leopardi, progettazione già avviata dalla precedente amministrazione, dove siamo in attesa di sapere se è stata finanziata. Ci è caduto sulla testa un meteorite, ma siamo riusciti ad attenuarne gli effetti. Nel mese di aprile abbiamo proposto al Consiglio Comunale un Rendiconto con il quale accantonavamo ogni risorsa disponibile: 880.000,00 mila euro da utilizzare per la transazione (utili a coprire le prime annualità della transazione, dando serietà all’operazione e, soprattutto, garantendo gli equilibri di bilancio per tutto l’arco temporale del bilancio di previsione che, appunto, è triennale; intoccabili). Ma un secondo scossone ha colpito ogni ente, famiglia e impresa di Italia se non d’Europa: l’aumento esponenziale della materie prime e dei costi energetici. Per il Comune di Trofarello la guerra voluta dalla Russia porta un conto molto salato: quasi 500.000,00 di maggiori costi energetici, di luce e di gas. Ma noi dobbiamo garantire i riscaldamenti alle scuole e l’illuminazione pubblica delle strade. Il Governo permette ai Comuni di usare l’avanzo di amministrazione per coprire i maggiori costi delle materie prime. Ma se noi i soldi dell’avanzo li abbiamo accantonati per la transazione, dove possiamo trovare tali somme? Una parte riducendo le spese facendo economie di bilancio, una parte attraverso una serie lotta all’evasione, riprendendo le attività di riscossione dell’evaso fermate per legge dal Covid, ma anche dall’aumento della pressione fiscale.
Abbiamo preferito per ora non toccare la prima casa, non toccare i terreni e gli immobili rurali, non toccare la scuola, mensa, servizi sociali, nidi. Abbiamo innalzato le aliquote relative alle seconde case, agli immobili produttivi (dallo 0.99 allo 1.06, significa 7€ ogni 100€) e all’addizionale Irpef ( da 0.65 allo 0.80, significa in media 2,50 al mese), così come previsto dalla legge, in linea con altri comuni limitrofi che hanno adottato questi provvedimenti già negli anni precedenti. Inoltre, abbiamo ricevuto la richiesta di adeguamento dei prezzi dei nostri fornitori, come la mensa, e dalle imprese che devono finire o iniziare opere pubbliche già progettate (Via Generale Dalla Chiesa, lavori per il rallentamento parte iniziale Valle Sauglio, nuovo lotto Cimitero capoluogo) poiché altrimenti non sarebbe possibile neanche riprendere i cantieri già iniziati. Abbiamo un’ inflazione reale sempre più crescente, viviamo e amministriamo in un contesto di guerra che ci impone prudenza nell’utilizzo dei denari accantonati. Quindi – conclude il sindaco Napoletano – siamo qui davanti ai trofarellesi, ci mettiamo la faccia, e diciamo semplicemente di stare ben attenti ai venditori di soluzioni facili che potrebbero far prendere una crina pericolosa a questo ente appena salvato dal dissesto».
Sul risarcimento milionario Noi punta il dito
sulla responsabilità dell’amministrazione Visca
Sul risarcimento milionario i tre consiglieri di Noi Trofarello puntano sulla responsabilità dell’Ex sindaco Visca. «In Consiglio comunale l’Amministrazione ha stabilito di promuovere una transazione con la Società di Assicurazione alla quale dovevano essere pagati i danni per l’alluvione del 2014. La vicenda è nota; il comune di Trofarello darà alla Helvetia Assicurazioni una somma di poco superiore ai 4 milioni di euro.
Forse non c’erano altre soluzioni, forse non si sarebbe potuto fare altrimenti.
Ciò che ci amareggia è la superficialità dell’Amministrazione guidata dall’ex sindaco Visca e dai suoi uffici nel trattare tutta la vicenda, all’indomani dei sopralluoghi effettuati nelle zone colpite e soprattutto nel momento in cui è stata resa pubblica la perizia (denominata CTU – Consulente Tecnico d’Ufficio) ordinata dal Tribunale di Milano, perizia su cui si è basata la sentenza che ci impone di pagare questa somma enorme – esordisce il consigliere Marco Cavaletto – Infatti, se si leggono bene le circa 100 pagine di relazione redatta nel 2019, emergeva già concretamente il rischio di vedere il nostro comune soccombente nella causa intentata contro la nostra Amministrazione, ma la supponenza e la superficialità da parte del Comune di Trofarello nel 2019 nel voler ignorare i contenuti della perizia, ha di fatto aperto una strada pericolosa, in presenza di un giudizio avverso (e che speriamo in appello possa essere riformato).
Con una perizia di questo genere l’avvocato incaricato di seguire la procedura avrebbe dovuto mettere sull’avviso il Comune (lo ha fatto? Lo abbiamo chiesto in Consiglio ma non ci è stata data alcuna risposta); inoltre, il Revisione dei conti è stato informato? (anche questa domanda è stata posta, ma non abbiamo avuto risposte). Soprattutto l’ufficio tecnico che avrebbe dovuto ben comprendere i dettagli forniti dalla CTU quando afferma “che il tratto del rio Rigolfo sotto la via Mattei è del tutto insufficiente a smaltire non soltanto alluvioni eccezionali (come quella che si è verificata) ma anche ondate di piena pari alla metà di quella che si è abbattuta”».
«Nella perizia si legge come quest’opera potrebbe sostenere eventi consistenti con “portate con tempo di ritorno nettamente inferiore ai 20 anni” ma soltanto se la manutenzione venisse effettuata regolarmente e se nel tratto tombinato non vi fossero dei manufatti che ne hanno ridotto la dimensione – chiosa il consigliere Luca Maggio – Purtroppo la carenza di manutenzione che ha determinato l’accumulo di detriti nel corso del tempo ha ridotto la portata, facendo scendere a meno di 5 anni il cosiddetto tempo di ritorno (il che significa che questo evento ha alte probabilità di verificarsi nuovamente)». La relazione si conclude con la frase: “…le cause dell’evento verificatosi in data 28.07.2014 … sono da ricondurre all’eccezionalità dell’evento atmosferico che ha interessato il territorio del Comune di Trofarello e soprattutto al sottodimensionamento della tombinatura che scorre in fregio all’area GWI Spa che, indipendentemente dallo stato manutentivo, è assolutamente insufficiente a consentire il transito senza esondazione di un’onda di piena come quella verificatasi il 28 luglio 2014”. E quindi interviene Laura Sandrone: «Qui non entriamo nel merito su alcuni fatti che sicuramente gli avvocati del comune porranno in evidenza in Appello (ad esempio perché i quadri di tal valore erano depositati in uno scantinato, quasi a contatto con il suolo, o il fatto che nelle vasche di raccolta delle acque, le pompe idrovore per smaltire le acque in eccesso, non erano funzionanti perché l’energia elettrica si è interrotta a causa del temporale, pur sapendo che bastava un piccolo gruppo elettrogeno per farle funzionare ed altro)».
«Il gruppo NOI Trofarello vuole porre in evidenza le carenze della precedente Amministrazione (buona parte della quale è presente nella nuova giunta, non dimentichiamolo) e l’atteggiamento superficiale che ha sottovalutato, quasi si trattasse di una scommessa, l’esito di una sentenza che tutti ci auguravamo positiva. Anche per queste carenze oggi i cittadini sono costretti a pagare un prezzo alto – interviene Cavaletto – Infatti se il Comune fosse stato più virtuoso e ossequiente alla legge che obbliga gli accantonamenti in bilancio quando non vi è certezza di vincere la causa civile in Tribunale negli anni 2019/2020/2021, oggi non avremmo un peso così importante sulle casse comunali».
«Non solo, a questo va aggiunto che una parte delle risorse accantonate quest’anno (oltre 880mila euro) potevano essere utilizzate per gli incrementi del costo energetico (gas, energia elettrica) oggi superiore a 500 mila euro, vista la deroga eccezionale che il governo ha messo a disposizione degli enti locali. Ma dovendo accantonare oggi ciò che poteva essere accantonato negli anni passati, quando con gli avanzi di amministrazione il Comune affrontava gli ultimi due anni prima della scadenza amministrativa (e poi gli stessi amministratori della giunta Visca che oggi siedono sui banchi della maggioranza, mica potevano dire ai cittadini che forse ci saremmo trovati con un debito così alto da pagare!
Insomma se si fossero fatte scelte più accorte, oggi il comune non sarebbe obbligato ad incrementare le tasse e indebitarsi per i prossimi 17 anni» puntualizza ancora Maggio.
«Cosa dovrà fare il Comune nell’immediato: accordo transattivo con la società Helvetia, che pone a carico del bilancio del comune un esborso di 340mila euro il primo anno e di 240mila euro per i successivi 16 anni. Il ricorso in appello per riformare la sentenza di primo grado. Un incremento delle tassazioni (alcuni parametri IMU sono stati elevati da 0,99 a 1,06 ed è stata anche incrementata l’IRPEF). Le possibili alienazioni di edifici di proprietà comunale (come l’ex consultorio di viale della Resistenza). La riduzione di spese per servizi a favore dei cittadini e delle loro associazioni – conclude il capogruppo Sandrone – Ovviamente tutto ciò non permette di avere grandi capacità di manovra nei prossimi 17 anni ma come è avvenuto in passato, con la presunzione di essere capaci a fare tutto da soli, raccomandiamo alla Amministrazione, in situazioni analoghe, di voler coinvolgere anche le opposizioni.
In Consiglio comunale un assessore ha voluto sottolineare come in situazioni di questo genere tutto il Consiglio dovrebbe essere unito; siamo assolutamente d’accordo ma… a questo replichiamo che l’unità deve essere ricercata quando si individuano le soluzioni e non quando si è chiamati a votare “in ratifica” su decisioni già prese dalla giunta, ovvero dalla sola maggioranza!
Ciò detto auspichiamo che tra qualche anno il processo di appello dia un esito favorevole e così dimenticheremo questa brutta pagina di storia della Amministrazione comunale».
Trofarello ConTe e quadri: «Situazione complicata con il salvagente dell’accantonamento»
A margine dell’ultimo consiglio comunale Fabio Bianco del gruppo Trofarello ConTe commenta le recenti azioni intraprese dall’amministrazione.
«Con l’esito della famosa sentenza che ci vede soccombenti per circa 4 milioni di euro, il nostro comune si è trovato in una situazione oggettivamente molto complicata. Situazione aggravata dal fatto che dal 2017, in attesa del giudizio, l’amministrazione precedente non ha seguito l’obbligo di accantonamento di somme nel fondo rischi, somme che dovevano essere accantonate per la probabilità di soccombenza – esordisce Fabio Bianco – Solo recentemente infatti abbiamo, doverosamente e urgentemente, accantonato circa 800mila euro di avanzi del 2021 e ingaggiato dei professionisti per scandagliare le soluzioni meno dolorose per il nostro comune. Si è giunti quindi a un atto transattivo con il quale le parti si accordano per un pagamento dilazionato in 17 rate annuali (da circa 240mila euro) , in attesa, si spera, di un ribaltamento della sentenza.
Il sindaco ci ha fatto inoltre sapere che l’aumento dei costi energetici comporterà un aumento di spesa per il comune di circa 500 mila euro e per questo ha scelto di recuperare i fondi necessari da un aumento generalizzato dell’ IRPEF e dall’aumento dell’IMU per la categoria D e per i fabbricati destinati ad attività produttive.
Quest’ultima scelta ci vede assolutamente contrari: primo perché le attività produttive hanno subito anch’esse i rincari fortissimi dei prezzi dell’energia e delle materie prime, e con la spinta inflazionistica e un crollo del potere d’acquisto subiranno anche una crisi di domanda. Secondo perché assistiamo ad un incredibile paradosso e cioè che quando si dovevano accantonare prudentemente dei fondi per la sentenza non è stato fatto, ora che abbiamo un accordo scritto con le cifre da imputare a ciascun anno contabile, mettiamo nel cassetto (attraverso l’avanzo di bilancio) ben tre rate (quella del 2022, del 2023 e del 2024) seppur la legge non lo imponga, ma, come ammesso dallo stesso Sindaco, per pura scelta politica.
A nostro avviso sarebbe opportuno non aumentare il carico fiscale su cittadini e imprese e utilizzare l’avanzo di bilancio per la copertura dei maggiori oneri energetici, pagando per ciascun anno la rata di competenza, senza tenere nel cassetto i soldi per i prossimi 2 anni mentre cittadini subiranno un aumento delle tasse».
Il centro destra sulla questione quadri
CENTRO – Anche il centro destra esprime il proprio parere sulla recente delibera di avallare temporaneamente la transazione con la società assicuratrice dei quadri danneggiati nel 2014. «L’ultimo consiglio comunale ha visto due delibere importanti – esordisce Maurizio Tomeo – La prima delibera riguarda l’accordo raggiunto con l’assicurazione Helvetia per definire un piano di pagamento senza interessi per i primi sette anni della somma di 4 milioni di euro indicata dalla sentenza di primo grado per i quadri. Contro questa sentenza bene ha fatto l’amministrazione a ricorrere perché il consulente tecnico d’ufficio ha evidenziato che i quadri sono stati posti in un sotterraneo e l’evento meteorologico è stato eccezionale. Nel giudizio è stato acclarato che la piena causata dalla pioggia ha superato il ritorno duecentennale. Il Centro-Destra Unito Per Trofarello per questi motivi ha condiviso le ragioni dell’appello e ritiene che queste motivazioni debbono essere tenute in considerazione in appello difendono il comune. Non solo, il piano di rientro per i primi 7 anni non prevede interessi, ne di debito ne di mora, e in caso di sentenza mutata il ritorno delle cifre al comune. Si tenga presente che anche l’assicurazione, per gli stessi motivi, ha fatto ricorso in appello.
In un momento così delicato l’amministrazione ha provveduto, adesso e non prima, ad accantonare una cifra precisa in un tempo preciso tutelando gli interessi della collettività prendendo atto degli investimenti precedenti fatti con l’avanzo di amministrazione sulle scuole, sui rii e sulle strade fatti con contributi a costo zero e con gli avanzi degli anni passati – continua Tomeo – Solo l’oculata gestione del bilancio, nell’esercizio finanziario del 2021, ha permesso di avere una dote di circa 880 mila euro di avanzo da applicare per le prime rate del rimborso della sentenza. In questo caso abbiamo voluto dar credito all’amministrazione per il bene della collettività.
Molto più difficile e spinoso è stato il secondo voto per la seconda delibera.
Delibera che riguarda l’aumento IMU e IRPEF a fronte di un incremento speriamo non strutturale di circa 500 mila euro di maggior costi per luce e riscaldamento pubblici. Questo aumento dovuto alla guerra non è stato ristorato dallo stato se non per 40 mila euro a cui se ne aggiungono 35 ancora da erogare. Per fronteggiare questi aumenti l’amministrazione è stata costretta, per il 2022, ad aumentare di una percentuale l’IMU sulle seconde case e sui capannoni industriali e ritoccare l’IRPEF.
Il Centro Destro Unito Per Trofarello per principio siamo contrari ad una forte tassazione sugli immobili privati e produttivi perché si tratta di tassare il risparmio e l’iniziativa imprenditoriale. Con molta fatica e auspicando che questi aumenti non siano strutturali in quanto non sostenibili de dalle famiglie, ne dagli imprenditori e nemmeno dagli enti pubblici, abbiamo voluto per l’ennesima volta e con grande senso di responsabilità amministrativa, dare credito all’amministrazione e votare favorevolmente a tre condizioni:
1 – Le tariffe dei servizi a domanda individuale non aumentassero (mensa, nido, servizi integrativi, etc…).
2 – Si avviasse immediatamente la ristrutturazione della Palestra + Aule della Pertini con i fondi statali e quindi a costo zero in conto capitale, per abbattere gli ingenti costi di gestione della struttura nonché l’utilizzo immediato dei fondi per ristrutturare e ampliare la biblioteca e l’ala nord del Marzanati.
3 Reperire i fondi dell’edilizia scolastica per demolire e ricostruire la scuola media Leopardi. Edificio vetusto e anch’esso oneroso dal punto di vista energivoro, completando così la ristrutturazione degli edifici scolastici e aumentando il numero degli edifici sportivi e culturali ristrutturati in Trofarello – conclude Tomeo – La Cittadinanza ha bisogno in momenti eccezionali di una unità eccezionale e di una distribuzione delle risorse che rammoderni strade, ponti, argini dei rii e difenda il potere di acquisto delle famiglie che il governo dovrà e si spera saprà tutelare anche con la difesa delle retribuzioni».