CENTRO – Sul voto del referendum interviene Anna Friscia, attivista trofarellese del Movimento 5 Stelle. «Si tratta di un flop annunciato per i referendum della Lega.
L’articolo 75 della costituzione prevede che possono chiedere un referendum abrogativo 500 mila elettori oppure 5 consigli regionali. Sono un potente strumento di democrazia diretta quando tantissimi cittadini si mobilitano per esprimere un’istanza dal basso molto sentita.
Nel caso dei prossimi referendum che si terranno il 12 giugno invece sono stati richiesti da 8 consigli regionali a trazione leghista – esordisce la Friscia –
È evidente che quando sono indetti da politici (che già godono del potere legislativo attraverso i loro eletti in parlamento) e per i politici, ai cittadini interessano poco o niente. Pensate che uno dei quesiti riguarda l’abolizione totale della legge Severino, che prevede l’incandidabilità per condannati in via definitiva con pene superiori a 2 anni, quindi per reati piuttosto gravi.
Quale cittadino avrebbe firmato per fare tornare in parlamento o in altre istituzioni tali condannati?
E infatti la Lega ha dovuto ripiegare, tenendo impegnati per settimane 8 consigli regionali per deliberare sull’argomento, con tutti gli altri temi molto più importanti da affrontare, in primis la sanità.
Il costo dei referendum è stimato tra i 200 e i 300 milioni di euro, e se è vero e giusto che la democrazia abbia un suo costo, molti di noi cittadini avrebbero fatto anche a meno di seguire i capricci della lega su quesiti talmente impopolari da far annunciare il flop – conclude la Friscia – Il bello (si fa per dire) è che non ci crede neanche la LEGA, con Renzi, Calenda e quello che è rimasto dei radicali, infatti noterete girando per Trofarello che i tabelloni elettorali sono tristemente vuoti, neanche un manifesto: quando si tratta dei loro soldi stanno ben attenti a non metterci neanche un euro, per il resto paga il solito pantalone».
