Cuoche e sarte ribelli alla Sagra dell’Amarena e alla Notte Bianca

CENTRO – Le cuoche e le sarte ribelli di Trofarello parteciperanno alla Sagra dell’Amarena e alla Notte Bianca. «Siamo un gruppo di volontarie, assai spontaneo, che si impegna nel sostegno ai migranti in transito nel nostro paese, persone che hanno intrapreso un viaggio lungo anche anni con fatiche e sofferenze, per fuggire da fame e guerre – esordisce Patrizia Gianuzzo a nome delle volontarie – Ci siamo chiamate prima per scherzo e poi anche un po’ sul serio “Cuoche ribelli e Sarte ribelli“. L’impegno è nato quando alcune di noi hanno iniziato a fare volontariato al Rifugio Fraternità Massi di Oulx, dove don Chiampo ha creato da alcuni anni una struttura per l’accoglienza di chi viaggia verso il confine francese cercando di attraversarlo come può. Qui queste persone, per lo più provenienti dalla famigerata rotta balcanica, sostano per una notte, mangiano, possono lavarsi, dormire e soprattutto vestirsi adeguatamente per affrontare una camminata in montagna che, specie in inverno, è assai dura e le molte vittime tragicamente lo testimoniano. Dal volontariato in rifugio, pian piano è nata una rete di signore (signore davvero, per età e per animo) che, a casa, cucinano piatti appetitosi e acquistano frutta facendoli pervenire, con una staffetta tra volontari, ogni martedi ad Ulzio, dove operatori e migranti hanno mostrato un gradimento tale che è di per se un grande incentivo. Nel nostro paese è da tempo attivo il gruppo di volontari 10 Marzo; con loro abbiamo conosciuto un’altra appassionante realtà, assai diversa, ma uguale nel fine dell’aiuto ai migranti, e si tratta della Comunità Porto Aperto di don Massimo Biancalani di Vicofaro, a Pistoia. Don Massimo, rispondendo all’esortazione del papa, alcuni anni fa ha aperto la sua parrocchia ospitando alcuni migranti che sono via via aumentati di numero sino ai 130 ospiti di oggi, che abbiamo incontrato di recente nella nostra ultima visita. Qui, un grande e caotico complesso costituito dalla chiesa, dalla canonica e da vari spazi attigui è interamente adibito all’ospitalità di ragazzi provenienti soprattutto dall’Africa subsahariana. I problemi sono diversi, innanzitutto si tratta di persone stanziali, che hanno necessità di avere un letto, di cucinare e di vivere almeno per un periodo; alcuni lavorano a Prato nel comparto del tessile, alcuni in agricoltura, nelle condizioni di sfruttamento che sono note, alcuni sono privi di documenti e quindi impossibilitati a lavorare – continua la Gianuzzo – Questo a grandi linee, perché se avvicini la lente, scopri che per ognuno c’è una storia, una famiglia a casa, un vortice di necessità sanitarie, legali, affettive, di ascolto. Don Massimo ha scritto un libro intitolato Disobbedisco e accolgo, che riassume in se il principio di quest’uomo mite e molto stanco, estremamente fermo su un punto: a Vicofaro NESSUNO viene respinto. Ne conseguono le immaginabili difficoltà di convivenza con la cittadinanaza e una certa solitudine intorno a questo luogo che è invece molto vitale al suo interno, così pieno di problemi ma anche di vite giovani, che suonano, ballano e passano il tempo. C’è la sartoria di Abu che cuce zainetti, borse e cappellini riciclando vecchi jeans, c’è Danzo che dipinge soggetti legati ai migranti e sta preparando una mostra, c’è chi prende lezioni di italiano per conseguire il titolo di licenza media.
Insieme al gruppo 10 Marzo cerchiamo di sostenere queste imprese sia con la nostra presenza come volontarie, sia raccogliendo fondi che servono a far fronte alle enormi spese che entrambe devono affrontare;cosi’ ci arrovelliamo e ci ingegniamo continuamente per trovare modi nuovi sia per raccogliere fondi che per diffondere informazioni e suscitare interesse intorno a queste opere di enorme generosità ma soprattutto di rispetto dei diritti umani – conclude la Gianuzzo – Saremo presenti alla Festa dell’amarena il 18 giugno e alla Notte bianca il 25 con un banchetto in cui venderemo manufatti delle Sarte ribelli, il libro di don Massimo Biancalani, ma soprattutto zainetti e borse di Abu della sartoria di Vicofaro. Per chi volesse fare una donazione, è attivo un crowdfunding (https:gofund.me/80abc04a)». Per maggiori informazioni contattare Patrizia 347 6913538

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