CENTRO – Una panchina gialla per ricordare Giulio Regeni. A proporlo è il gruppo Noi Trofarello. «Purtroppo, conosciamo tutti la storia di Giulio Regeni, giovane ricercatore italiano, rapito al Cairo (Egitto) il 25 gennaio del 2016 e ucciso, dopo aver subito torture – sordisce Luca Maggio – Da subito la famiglia e diverse associazioni, tra cui Amnesty International, si sono mobilitate per conoscere la verità. In diverse città italiane per tenere viva l’attenzione su questo caso ci sono state diverse manifestazioni di solidarietà a Giulio; negli ultimi mesi si sta diffondendo la realizzazione di panchine gialle in suo ricordo in molti comuni italiani e ad oggi non risultano iniziative di questo tipo in Piemonte. Pertanto, proponiamo questa mozione: non per avere un primato a livello regionale, ma perché – nel caso fosse accettata dal resto del Consiglio – questa possa essere di stimolo per le altre amministrazioni. La nostra proposta si propone di tenere alta l’attenzione sulla richiesta di verità per l’arresto, la sparizione, la tortura e l’omicidio di Giulio Regeni e onorarne la memoria; manifestare l’impegno del Comune contro ogni forma di tortura e violazione dei diritti umani, come quella che ha riguardato Giulio Regeni, nelle più diverse forme: patrocinando e/o organizzando iniziative di sensibilizzazione sul tema, partecipando e/o aderendo a campagne; sollecitare il Governo italiano e il Ministro degli Esteri, anche inviando questa mozione, affinché non cessi lo sforzo per far piena luce sulla morte di Giulio Regeni; trasmettere questa mozione al Presidente della Camera e al Presidente del Senato per sollecitare il Parlamento a tenere alta l’attenzione sul tema; nell’immediato, per ricordare Giulio, onorare la sua memoria e mantenere viva l’attenzione sul tema, colorare di giallo una delle panchine presenti nei giardini pubblici di Via Oddino Morgari a Trofarello, scrivendo altresì sulla stessa la seguente frase, sia in italiano che in inglese: “Verità e Giustizia per Giulio Regeni”, “Truth and Justice for Giulio Regeni”».