CENTRO – Un gruppo di volontari che ha lavorato in questi sedici anni al presepe della Chiesetta San Giuseppe entra nel dibattito che si è creato attorno alla questione. «A proposito dell’articolo “La chiesetta San Giuseppe accende gli animi”, ci permettiamo di sottolineare che quanto proposto da Marco Cavaletto è alquanto opinabile e, per quanto ci riguarda, contestabile in toto – esordiscono Guido Pennacini, Nicola Tortello Lanza e Giancarlo Zago – Innanzi tutto, non ci consta che la popolazione di Trofarello abbia mai manifestato l’esigenza di avere qualche spazio in zona centrale atteso, tra l’altro, che le associazioni hanno a disposizione, oltre la sede propria, anche un locale loro destinato al Centro Marzanati, che rappresenta la sede più idonea per riunioni anche politiche, conferenze, dibattiti – come già avviene – cui aggiungere eventuali esposizioni e mostre.
Per quanto riguarda la proposta di trasferire il presepe alla chiesa Santa Croce, Confraternita dei Battuti permettendo, la troviamo assurda sul piano pratico, logistico e funzionale, data la carenza di parcheggi in zona. Tale chiesa, inoltre, è lontana dalle principali vie di comunicazione e probabilmente priva dello spazio necessario per ospitare l’attuale struttura presepiale, salvo un suo ridimensionamento a tutto scapito di quella che molti hanno definito un’opera d’arte. Vogliamo pensare un momento ai costi ed al tempo necessari per realizzare tale ipotesi di spostamento?
Cavaletto afferma che il presepe è aperto al pubblico un mese all’anno. E’ esatto, ma tale apertura è preceduta e poi seguita da mesi di lavoro per la preparazione, il restauro, le riparazioni e la manutenzione del manufatto. A tali lavori si sono dedicati per anni, con dedizione assoluta, ciascuno con le proprie capacità, i soci passati e presenti ed altri collaboratori, non tutti cristiani praticanti, ma tutti mossi dal desiderio di fare qualcosa di gradito ai Trofarellesi ed ai visitatori provenienti dal circondario, e che nel contempo potesse contribuire a dare un piccolo impulso all’economia locale e vivacizzare un po’ la nostra città. Obiettivo raggiunto!
Corre l’obbligo di ricordare che l’associazione Trofarello Paese dei Presepi non si è limitata a rinnovare e salvaguardare il tradizionale presepe natalizio; a corredo dello stesso ha presentato, di anno in anno, alcuni plastici commemorativi, quali quello in occasione del centenario della Guerra 15 – 18, ora esposto al Museo degli Alpini a Cuneo, quello del “presepe terremotato” a ricordo dei lutti subiti dal Comune di Amatrice e dalle zone vicine, colpite dal sisma; ancora, la ricostruzione della Trofarello dell’anno 1900, che ora ha trovato sede alle scuole medie Leopardi. In breve, l’associazione oltre l’aspetto puramente religioso, destinato ai credenti, ha fatto cultura per tutti, ha proiettato il nome di Trofarello fuori dai confini cittadini, e di questo riteniamo che gli abitanti siano soddisfatti – concludono i tre volontari Pennacini, Tortello Lanza e Zago – Riteniamo pertanto che il presepe debba rimanere nella sede attuale. Se ciò non dovesse accadere, domandiamoci: senza presepio nella chiesetta San Giuseppe, come sarebbe il nostro Natale?»