CENTRO – E’ appena terminata la fortunata serie “Cuori”, girata a Torino e dedicata agli albori delle tecniche mediche relative ai trapianti di cuore e alla realizzazione del cuore artificiale nei reparti di cardiochirurgia dell’ospedale Le Molinette di Torino. Il racconto, che si snoda alla fine degli anni ’60 e si ispira a due luminari della cardiochirurgia: Achille Mario Dogliotti (il primo al mondo a perfezionare l’applicazione della macchina cuore-polmone per la circolazione extracorporea) e Angelo Actis Dato, ha visto come comparsa anche il trofarellese Giovanni Maurizio Rossin, 50 anni suonati, che ha scoperto di avere una passione per il disegno, il canto e la drammatizzazione. Così per caso e per passione Giovanni Maurizio Rossin ha iniziato a fare la comparsa per il cinema e le serie TV. «Ho risposto ad un annuncio nel 2018 per partecipare a “La strada di casa 2” con Lucrezia Lante della Rovere e Sergio Rubini. Mi sono divertito molto ed ho capito che era una cosa che mi piace molto così ho continuato. Ho quindi iniziato a partecipare come comparsa – racconta Rossin – Un lavoro anche faticoso. Mi lascia una bella sensazione. Ho affrontato quelle piccole paure che mi frenavano. Non bisognerebbe rinunciare alle proprie passioni. Un po’ sono stato tentato a frequentare una accademia ma poi è scoppiato il covid e tutto si è fermato. E’ comunque una cosa che voglio continuare a fare. Ho anche partecipato a The King’s Man – Le origini che dovrebbe uscire in Italia proprio il 5 gennaio 2022. E’ stata una esperienza molto dura perché eravamo truccatissimi ed abbiamo girato per molte ore. Abbiamo iniziato alle 4 del mattino con il trucco e poi siamo andati avanti fino a tardi. In cuori ho partecipato alla scena che riproponeva la presenza di Carla Fracci a Torino in occasione del lancio al Teatro Regio del balletto Giselle. Prossimo appuntamento? Un ballo in maschera di cui non posso dire nulla».