CENTRO – Si è spento nella casa in cui è nato ad 84 anni, il geometra Battista Vidotto, amorevolmente assistito dalla moglie Luchina e dai figli Anna e Piero, entrambi infermieri. Classe 1937, era nato il 3 agosto di 84 anni fa ed in tanti anni di righe con il suo amato tecnigrafo ne ha tirate migliaia e migliaia. Battista, dietro quella corazza austera e seriosa, nascondeva un carattere generoso e solare, marito, padre e nonno amorevole. Sempre pronto ad un consiglio, sempre pronto a dare una buona parola. Con la sua attrezzatura del mestiere aveva permesso a molti trofarellesi di realizzare il proprio sogno di farsi una casa. «E’ stato un po’ la memoria storica della città dal punto di vista soprattutto urbanistico» commenta la nipote Elisa. Uomo amorevole e disponibile, attaccatissimo alla famiglia ed in particolare legato ai nipoti Elisa e Davide per cui stravedeva. è stato per moltissimi anni presidente dell’Aido. «Ricordo come solo a noi nipoti permettesse di toccare i suoi strumenti di lavoro come il grande tecnigrafo che in realtà non permetteva a nessuno di sfiorare. Lo ricordo mentre disegnava al suo tecnigrafo tenendoci sulle ginocchia. Con piacere ci permetteva di guardarlo mentre lavorava.
Era andato ufficialmente in pensione nel 2002 anche se ha fatto ancora qualcosa fino al 2007. Finché ha potuto ha sempre studiato, letto, si è sempre informato. Era particolarmente interessato agli argomenti legati alle problematiche della locazione, un argomento che lo ha sempre molto appassionato. Ancora adesso ci sono dei libri e riviste sulla scrivania che noi naturalmente non abbiamo ancora avuto il coraggio di toccare» conclude la nipote Elisa. Studio e casa tra via Gioberti e via Vittorio Veneto, nell’edificio ad angolo che era punto di riferimento per costruttori e cittadini che si rivolgevano a lui. «Per me è stato sempre un amico. Lo ricordo giovanissimo nelle serate insieme a casa di amici. Poi giovanissimo ha anche iniiato a tirare righe con semplicità e passione – commenta l’ex sindaco Gian Franco Visca – Era appassionato ed attento nel suo lavoro. Un geometra da cantiere, uno che andava a verificare la malta agli operai. Tastava la consistenza dell’impasto del cemento. Insomma un vero professionista. Inoltre aveva una approfondita conoscenza delle leggi. Era molto pignolo equesto gli permetteva di dipanare anche situazioni complicate come le questioni di successione. Purtroppo ci eravamo persi di vista. Con la sua malattia, come spesso accade, mi era mancato il coraggio di andarlo a trovare. Ma è sempre stato nei miei pensieri come un amico schietto e sincero». Così se ne è andato in punta di piedi Battista, con la sua consueta discrezione guardandoci con gli occhiali sul naso ed il suo sorriso. Un sorriso d’altri tempi.