CENTRO – Trofarello ha il proprio Patriarca. Si tratta di Claudio Ceccarelli che ha preso il nome di Mikhajl Eustorgius. Trofarellese dal 1992, ex militare in pensione dal 2012, anno in cui è diventato sacerdote.
Una chiamata che ha sentito nel 2009. «Ho sentito la mia chiamata mentre ero ancora militare. Sono un sacerdote di terza scelta perché la mia vocazione è arrivata in età decisamente avanzata, al contrario di coloro che arrivano al sacerdozio in età giovane. Sul lavoro non ho avuto nessun tipo di problema. Ma l’evoluzione del mio sacerdozio ha percorso diverse strade e raggiunto diversi livelli – racconta padre Claudio Mikhajl Eustorgius – Avevo conoscenze nel mondo Ortodosso e mi sono avvicinato alla fede abbracciando questa chiesa. La chiesa romana non mi avrebbe mai accettato perché ero sposato mentre nel mondo ortodosso per diventare ministro occorre proprio essere sposati oppure diventare monaco in convento. Conoscendo molti sacerdoti e molti vescovi ortodossi ho scelto di abbracciare la fede cristiano ortodossa. Non mi comportava nessuna differenza nell’essere cristiano vagante come ero prima della vita religiosa. Nel mondo ortodosso c’è una sorta di ritorno alla chiesa antica in cui mi ritrovo. Poi ho avuto problemi per la collocazione della chiesa tra Milano e Torino. La chiesa che avevamo a Torino è stata ceduta ad un privato che dopo un po’ l’ha trasformata in un bar. Cosi ci siamo trovati senza chiesa e ci siamo dovuti arrangiare. Ho provato anche a chiedere la chiesa di San Giuseppe che poi è stata riutilizzata dalla parrocchia per la Messa del martedì per qualche mese e poi assegnata all’associazione amici del presepe. Comunque la possibilità di ottenere la chiesa San Giuseppe, che è proprietà del comune, svanì. Ci promisero un terreno dopo via Sabbioni che però alla fine non arrivò. Avremmo realizzato una struttura prefabbricata con allacciamenti vari. La promessa della chiesa in quella zona saltò e non se ne fece niente. Per una questione ideologica ho poi abbandonato il mondo ortodosso.
Non mi riconoscevo infatti nei vari patriarcati e sono tornato nel mondo cattolico, in particolare negli anglocattolici che sono cattolici anglofono sparsi per il mondo, all’interno del quale sono stato per qualche tempo. Il nostro gruppo per mantenere la propria identità cercava un vescovo che ci supportasse e siamo incappati in un personaggio che poi ci ha preso in giro. Alla fine ci siamo trovati abbandonati a noi stessi ed abbiamo deciso di agire “Motu proprio”, creando un nostro gruppo che crede nei precetti dettati dai dodici apostoli. In questo momento quindi sono il Patriarca della Templum Domini, Sancta Catholica et Apostolica Ecclesia, dedicata ai Cavalieri Templari. Ogni cristiano è libero di venire. Ho avuto anche dei Mussulmani che hanno partecipato alla Messa. Crediamo nella Didaché, Dottrina dei Dodici Apostoli, con vocazione ecumenica. Siamo un ente legale, regolarmente riconosciuto. Uno dei principi basilari della nostra chiesa è il divieto di chiedere soldi. Se un discepolo vuole fare delle offerte è ben accetto ma nessuno glie lo chiederà mai. Sono 5 anni che stiamo ad Asti, viale Pilone 133, alla chiesa della Santissima Trinità. Abbiamo anche un’altra bella chiesa a Malta, la Chiesa di San Paolo di Qlejja di Mosta. Abbiamo anche un progetto che ci porterebbe ad aprire una missione a Milano. La Messa viene celebrata sulla base dll’antico rito gallicano, riformato e adattato ai tempi odierni». C’è poi anche un filo conduttore con i templari. «Sono infatti entrato nel mondo dei templari ed oggi sono a capo della Militia Equites Deus Optimus et Maximus OMT».