CENTRO – Un nuovo trofarellese illustre in città. Da qualche settimana la città ospita Giorgio Bertola, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza della Regione Piemonte, candidato per il Movimento alle ultime regionali. Nato il 5 gennaio 1970 a Moncalieri, ha lavorato per 17 anni in ambito commerciale per aziende di prodotti e servizi come dipendente e come libero professionista. Non è mai stato tesserato in un partito politico. Nel 2008 si unisce ai gruppi “Meetup” degli Amici di Beppe Grillo, contribuendo a fondare un gruppo nel comune di Moncalieri. Nel 2009 diventa legale rappresentante del Comitato promotore della lista Movimento 5 Stelle nella campagna elettorale del 2010. Partecipa alla campagna referendaria per l’Acqua pubblica e ai gruppi di attivisti “Rifiuti Zero”. Dal maggio 2010 al febbraio 2014 lavora presso il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Nelle elezioni del 2014 viene eletto per la prima volta in Consiglio regionale (quota proporzionale) nella Circoscrizione di Torino con 1.762 voti di preferenza.
Il 22 dicembre 2016, in occasione del rinnovo dell’Ufficio di presidenza di metà mandato, è stato eletto Consigliere segretario, carica che ha ricoperto dal 30 dicembre 2016. «Come componente dell’Ufficio di Presidenza ho le deleghe su usura, indebitamento ed estorsione. Sono stato nel passato nel campo del commercio come funzionario commerciale. Da qualche tempo ho abbandonato tutto ed ho deciso di seguire la mia passione politica. Dal 2010 al 2014 ho lavorato per il gruppo 5 Stelle come collaboratore. Sono uno dei fondatori del Movimento 5 Stelle in Piemonte. Quando siamo entrati in consiglio regionale per la prima volta sono andato a dare una mano al gruppo. Da lì poi mi sono candidato per arrivare a propormi per le elezioni regionali come presidente della Regione. La prima elezione in consiglio regionale risale alla X legislatura, e sono stato rieletto nel 2019, quando ho fatto la campagna per la carica di presidente». Cosa pensa di ciò che sta accadendo nel Movimento? «Certamente è un momento molto critico. Da un certo punto di vista dovrei vederlo come esterno. Per me il movimento è come un grande amore perché ho partecipato fin dalle prime fasi alla realizzazione dei gruppi locali in Piemonte. Vivo questa situazione a livello emotivo e mi addolora vedere che è finita così.Vedo attivisti, sconsolati, delusi ed arrabbiati. Una situazione critica. Io e la mia collega abbiamo già lasciato il Movimento 5 Stelle già a fine 2020 perché già da mesi intravedevamo l’inizio di quello che si vede adesso perché era un po’ una strada segnata». Come vede il suo futuro? «Fino al 2024 sono qui in Consiglio Regionale e seguirò le cose per cui mi sono sempre impegnato. Come dico sempre non ho mai cambiato idea su nulla. Porto avanti gli stessi temi e gli stessi programmi rispetto ai quali ho chiesto i voti ai cittadini piemontesi. Sono in consiglio regionale fino al 2024 e poi deciderò». Passiamo al suo rapporto con la città? «Sono cittadino trofarellese dal 14 maggio. Sono moncalierese di nascita ed ho vissuto sempre a Moncalieri, anche politicamente contribuendo alla nascita del gruppo degli amici di Beppe Grillo. La decisione di trasferirci a Trofarello è stata determinata da una normale scelta di vita che ci ha portato a cercare una casa un pochino più grande di quella in cui abitavamo. Con mia moglie avevamo fatto la scelta di un piccolo condominio con un pezzetto di giardino che ci ha permesso di valutare anche le opzioni su Trofarello. Alla fine la soluzione che ci è piaciuta di più è stata proprio quella qui in città. Rimanendo comunque nella sfera dei servizi, con la fermata del pullman praticamente sottocasa e la stazione ferroviaria a pochi minuti da casa, e della rete commerciale dei negozi». Cosa pensa di Trofarello? «Sono di Moncalieri ed ho contribuito alla creazione del gruppo 5 Stelle di Trofarello. Conosco poco Trofarello e non sono addentro alla vita politica della città, se non seguendo la campagna del 2011 e del 2016, ma comunque mi sono fatto l’dea del fatto che si tratta di una cittadina tranquilla. Mi dicono che non è un paese per giovani perché mancano idonei spazi aggregativi. Credo sia tra le cose da migliorare. Per il resto non faccio una grande vita sociale e mi limito a fare la spesa nei negozi di prossimità che ritengo siano fondamentali per una comunità».