Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?». Bene Volpe e tu? «Ho deciso di andarmene un po’ in vacanza. Ho bisogno di passare qualche giorno in tana. Spaparanzata al sole per riscaldarmi le ossa e lucidare il pelo. Non cercarmi e non telefonarmi. Tanto il telefono non me lo porto in vacanza. Ho bisogno di riflettere sugli animali che hanno dato fuoco alla Sardegna ed hanno ammazzato tante mie sorelle volpi nel bosco. Secoli di alberi di olive distrutte, in fumo. Attività imprenditoriali piccole e legate al turismo in ginocchio. Il fuoco uccide, l’uomo uccide. Io penso che non esista animale più cattivo e privo di sensibilità. Ma tu D’Uva forse questo lo sai. Mi dici cosa può fare una piccola volpe come me? Posso cambiare pelle? Io volpe sono e volpe resto. Non si può cambiare la natura delle cose e delle persone.Tutti siamo come siamo. Voi uomini forse avete ancora pochissimo tempo. Smettetela di sparare sulle volpi. Smettetela di ammazzare la natura. Perché sarete voi stessi alla canna del gas». Quanto è saggia la mia volpe. Buone vacanze.