CENTRO – Il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge sul gioco d’azzardo patologico presentata dalla Giunta. Cambia il “distanziometro”: vietate l’attività di sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco, e anche l’installazione di nuovi apparecchi a una distanza inferiore ai 300 metri da luoghi sensibili (scuole, Università, sportelli bancomat, compro oro e altri) nei paesi sotto i 5.000 abitanti come da precedente legge, mentre viene ridotta da 500 a 400 metri per i centri con più di 5.000 abitanti. Gli esercizi che hanno dismesso gli apparecchi dopo l’entrata in vigore della l.r. 9/2016 possono rivolgere istanza di reinstallazione, anche se sono intervenuti cambi di titolarità, senza che ciò sia equiparato a nuova installazione, purché non si superi il tetto massimo esistente a maggio 2016. «La Giunta Regionale, con la modifica della legge del 2016, ha deciso di non voler combattere il gioco d’azzardo patologico – commenta l’attivista LGBTQ trofarellese Stefano Francescon – La settimana scorsa in Consiglio Regionale, la giunta regionale del Piemonte, sostenuta dai partiti di centro-destra, ha approvato la modifica alla legge contro il gioco d’azzardo patologico voluta dalla giunta guidata da Sergio Chiamparino nel 2016. Preoccupante e grave il gesto della giunta regionale che consapevolmente reintroduce le slot machine nei bar, tabaccai, sale gioco e sale scommesse. È sicuramente una decisione che fa pensare e soffrire per le tante persone che lottano contro un fenomeno in continua crescita, specie in un momento drammatico come questo in cui la crisi si fa sentire pesantemente.
Quando si tratta della salute delle persone non si può pensare di smantellare una legge giusta voluta anche da tante realtà e associazioni che da sempre lottano contro il gioco d’azzardo patologico. Spero che il Sindaco Visca e l’attuale maggioranza prendano le distanze da una simile legge e prenda esempio dagli altri comuni piemontesi, quali ad esempio Settimo Torinese e Collegno, i cui sindaci ,coraggiosi e con vero senso del dovere nei confronti dei loro concittadini, stanno usando ogni strumento per evitare la reintroduzione delle macchinette. Altro tema che non può più essere ignorato è la sensibilizzazione sul tema affinché questa piaga venga sconfitta. Invito pertanto tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici e a chi si appresta a candidarsi alle elezioni amministrative a confrontarsi sul tema con l’intento di interrogarsi cosa è possibile fare nella nostra piccola realtà oltre a sostenere tutti coloro che stanno lottando senza sosta affinché si sappia che i piemontesi piu fragili sono a rischio di rovinare la loro vita e quella dei loro familiari – conclude Francescon – La Giunta Cirio, dopo aver smantellato una legge cosi importante, si deve interrogare se questa decisione tuteli davvero la salute dei piemontesi. Quella del 2016 era una legge pilota in Italia approvata con fatica e coraggio dalla precedente amministrazione».