Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?» «Bene. Grazie e tu?» «Sono molto felice. Galvanizzata per come si sta muovendo il paese. La parte buona del paese». Ohi, sei di buon umore? Ti riferisci a qualcosa in particolare? «Certo mi riferisco a tutti i volontari che lavorano per aiutare gli altri. La settimana scorsa il sindaco, nel giorno della Festa della Repubblica, ha assegnato tre benemerenze premiando in pratica tre associazioni. L’Oratorio, con Graziella Toaldo, l’associazione Alpini, con Piero Ottone e l’intera Croce Rossa». Certo. Allora sei contenta». «Si! Ma per il futuro occorre che si tenga in considerazione chi, in questo paese, fa cultura. Ad esempio ci sono fior fior di musicisti che, sempre da volontari, arricchiscono la città. Questo paese ha sempre investito poco in cultura. Una delusione per una città che può vantare la Banda tra le più antiche d’Italia. Trofarello dovrebbe spingere su questo aspetto. Diventare città della musica, organizzare concorsi. Fare un gemellaggio con Ravello, sulla costiera Amalfitana». «Ma lo sai che anche io questa settimana ho parlato di candidare Trofarello a Città della musica. C’è feeling tra noi». «Ecco lo vedi D’Uva che non sei del tutto scemo?».