Progetto Paese entra nella discussione politica sul commercio locale

CENTRO – Progetto Paese entra nel vivo delle questioni locali e lo fa attraverso il suo personaggio di spicco, Marco Cavaletto, che parla del commercio e della proposta della Lega in merito alla realizzazione di un fondo di solidarietà tesa ad aiutare la categoria difronte ai disagi del Covid. «Per una volta – e credo sia l’unica – sono d’accordo con la Lega di Trofarello quando propone alla giunta municipale l’erogazione di contributi straordinari a favore del commercio locale, a seguito della grave crisi causata dal Covid – esordisce Cavaletto – I commercianti probabilmente costituiscono la categoria più colpita (sotto il profilo economico) dalla situazione che stiamo vivendo, anche se il blocco dei licenziamenti imposto dal Governo ha mascherato fin qui la reale portata della crisi che perdurerà ancora per molto tempo e che (speriamo di no) purtroppo colpirà anche la nostra provincia, già duramente colpita negli anni scorsi da crisi occupazionali, chiusure di aziende, licenziamenti…
E sono anche certo che l’Amministrazione comunale aderirà alla proposta mettendo a disposizione una risorsa consistente a favore dei commercianti, utilizzando una parte del cosiddetto “avanzo di Amministrazione”.
Quindi?
Visto che Lega propone e la Giunta probabilmente disporrà con le modalità proposte, quale potrebbe essere il nodo che ci troviamo a sciogliere?
La Lega sta guardando al prossimo mese di ottobre, data in cui vi saranno le elezioni amministrative, e vorrà darsi una patente di sostenitrice del commercio e dei commercianti; ciò è legittimo, ma forse un po’ tardivo! Anche la giunta vorrà fare la stessa cosa: vorrà porsi in buona luce nei confronti del settore… e anche questo approccio è legittimo, ma tardivo anch’esso!
Si tratta di un meschino gioco delle parti che appunto vede la Lega chiedere qualcosa perché l’amministrazione conceda.
Siamo totalmente d’accordo, sia chiaro! Se la Lega riuscirà ad ottenere qualcosa da questa proposta (contributi a tutte le imprese commerciali) noi non potremo far altro che applaudire, ben sapendo che è stato fatto un gioco a spese di coloro che credono nella buona fede…
Progetto Paese, in questo contesto, chiede alla Lega (che era in maggioranza con un suo assessore fino a qualche tempo fa) e alla Giunta comunale dove fossero negli ultimi 15 anni per difendere il commercio di prossimità, già duramente attaccato dall’E-commerce e dalle aperture indiscriminate di negozi della grande distribuzione?
Vorremmo chiedere alla maggioranza che ha governato questo comune negli ultimi 20 anni dove si trovava quando la Regione ha messo a disposizione le risorse finanziarie per promuovere i piani di qualificazione urbana (di cui hanno beneficiato quasi tutti i comuni della zona a sud est di Torino)?
Occorre domandare a questa amministrazione perché Trofarello non ha partecipato, con altri comuni della zona, ai bandi (scaduti il 31 marzo scorso) per la assegnazione delle risorse a favore dei distretti commerciali per consolidare il commercio e l’artigianato di prossimità…
Non è giusto occuparsi di commercio solo quando si profila all’orizzonte la scadenza elettorale anche perché i commercianti sono titolari di imprese che sanno individuare chi veramente ha a cuore la comunità trofarellese che non può tollerare così tante saracinesche abbassate, così tante vetrine spente… dietro a quelle saracinesche vi sono sì i titolari dei negozi, ma anche famiglie e molto spesso lavoratori dipendenti – continua Cavaletto – Progetto Paese, con i suoi alleati, si accinge ad affrontare la tornata elettorale di ottobre proponendo anche per il settore del commercio nuove idee che permettano ai titolari di impresa di consolidare la propria attività, magari continuando ad offrire alla comunità servizi sempre più utili e specializzati.
Il comune deve pensare che i commercianti in sede fissa, così come gli operatori ambulanti sui mercati, sono in definitiva dei collaboratori del comune perché producono servizi di prossimità indispensabili; e se da loro potranno arrivare nuove idee il comune dovrà essere in grado di accoglierle, a cominciare dalle diverse forme di tassazione che dovranno essere ridotte e in alcuni casi sospese per un tempo determinato, oppure alla eliminazione della imposta sul suolo pubblico per gli spazi esterni (dehors) che in piccola parte hanno contribuito a tenere in piedi qualche attività di somministrazione.
La nostra voglia di innovare, tramite la partecipazione dei cittadini e delle categorie, è grande e ci auguriamo che con il contributo di tutti ciò possa davvero avvenire – conclude Cavaletto – Noi intendiamo avvalerci della partecipazione dei cittadini e delle imprese alle scelte che l’amministrazione dovrà assumere: solo con il metodo partecipativo questo comune potrà risvegliarsi dal torpore in cui è precipitato negli ultimi 20 anni».

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