VALLE SAUGLIO – Promettono battaglia gli abitanti di Valle Sauglio per l’ennesima antenna per ripetitori della telefonia mobile, montata da qualche giorno ad un tiro di schioppo da un ripetitore già esistente. Una storia che suona come una beffa perché ora i terreni in questione appartengono a coloro che, 13 anni fa, si scaldarono tanto e inviarono esposti a Procura e comune ed oggi invece, dietro compenso, cedono volentieri il passo ai ripetitori. Daniele Buso si erge paladino della frazione e scrive una lettera a nome di un folto numero di vicini di casa per manifestare contro questo secondo ripetitore. Una lettera aperta alla cittadinanza e rivolta all’amministrazione comunale.
«Assistiamo a distanza di 13 anni dal|’instal|azione del primo ripetitore al sorgere in questi giorni di un secondo ripetitore a distanza di circa 100 metri uno daIl’altro. Ci sorge una domanda: nel futuro dobbiamo prevedere un proliferare di altre antenne? Ripercorriamo Ia storia de||a mobilitazione di 13 anni fa, che aveva posto dei quesiti a||’amministrazione e cercato che venisse dato un regolamento al libero proliferare di ta|i ripetitori, magari dirottandoli su terreni di proprietà comunale; così riuscendo a far sì che gli introiti derivanti da||’affitto del terreno venissero dirottati nelle casse comunali a beneficio di tutti. Come dimostra la nascita di questo secondo ripetitore se si lascia alla Iibera iniziativa privata, senza regole e criteri prevale il puro spirito egoistico che guarda al proprio orticello, al proprio introito e non alla comunità. Chi ha voluto installare questo secondo ripetitore è lo stesso che anni fa, si proclamava paladina della salute pubblica, de|l’impatto ambientale, raccoglieva firme, presentava esposti, insieme ad altri 300 abitanti di Valle Sauglio. Finalmente dopo un decennio ha realizzato un proprio sogno: può avere anche Iei un introito così ambito! Ma la domanda che ci si pone e che poniamo a||’amministrazione pubblica: non è forse compito dello stato, de||’amministrazione pubblica arginare, rego|amentare e controllare quelle iniziative dei singoli che spinti solo dall’avidità personale possono arrecare danni agli altri cittadini e alla comunità? E se adesso si svegliasse un terzo, un quarto privato che vuole piazzare un’a|tra antenna nelle vicinanze sono liberi di farlo? Valle Sauglio può diventare un colle della Maddalena bis? A queste domande sarebbe gradita risposta». Insomma non ci vanno con la mano leggera gli abitanti di Valle Sauglio che si sentono presi in giro dai vicini che hanno affittato i terreni in nome del progresso tecnologico e della crescita del conto in banca. I prossimi passi? Un intervento dell’Arpa per le misurazioni e poi chissà che altro per spegnere il fuoco della rabbia da antenna. Speriamo in un intervento dal cielo… Speriamo che piova… No, no speriamo che esca il sole e la questione si risolva pacificamente.
Il regolamento c’è… e si vede sul sito
CENTRO – La nuova antenna di Valle Sauglio ha riaperto una ferita del 2008 quando il “Comitato Vie Valtorta-Valprato smosse mari e monti per fermare la prima antenna. Allora il comitato, chiedeva che il controllo delle installazioni, delle procedure, dei siti dovesse rimanere nelle mani dell’amministrazione pubblica la quale, ancor meglio, avrebbe dovuto individuare un numero adeguato di siti in cui poter installare le antenne attenendosi al principio della copertura totale del territorio. Il comitato chiedeva che il Comune affidasse ad una società, meglio se pubblica, lo studio preventivo del proprio territorio per individuare i siti sopra menzionati. Chiedeva anche che questi siti fossero preferibilmente su suoli pubblici in modo che beneficiasse la comunità e non il singolo privato. Chiedeva che non si lasciasse l’iniziativa solo tra compagnie telefoniche privati e che inoltre una volta trovati i siti idonei, di ricollocare le antenne già esistenti. La proposta era anche di destinare una parte degli introiti derivanti degli affitti dei terreni a compagnie telefoniche per collocare centraline di misurazione delle onde elettromagnetiche fisse e non mobili. Il regolamento per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radioelettrici e per la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici c’è. Realizzato nel 2017 dalla ditta Envia di San Giorgio Canavese. Prevede l’esistenza di zone sensibili, zone di Installazione Condizionata, zone di attrazione e zone neutre. è pubblicato sul sito del comune all’indirizzo: http://www.comune.trofarello.to.it/portals/1331/SiscomArchivio/7/correttoinsediamentourbaneterritorimpiantiradioelettriciparte1.pdf.