CENTRO – C’è un giovane chef trofarellese che ha visto una propria ricetta pubblicata sull’ambitissimo libro del “Franchi food Academy“. Lo chef è Jacopo Lamonea e la ricetta è un succulento piatto con carne di selvaggina: il petto di faraona, con crema di patate allo zafferano, mollica alla paprika, il tutto accompagnato da carote viola, ravanelli cristallo e spinaci al vapore. Così la faraona di Jacopo è entrata nel libro del “Franchi food Academy”. Abbiamo incontrato Lamonea che ci ha raccontato la storia di questa sua ultima avventura culinaria.
«Nel mese di marzo 2020 ho partecipato ad un contest di Franchi Food Academy, dove l’obiettivo era creare un grande piatto con carne di selvaggina.
Ho provato varie carni e vari abbinamenti ma alla fine la mia scelta è ricaduta sulla faraona – esordisce Jacopo – Il piatto che ho inventato è un petto di faraona, con crema di patate allo zafferano, mollica alla paprika, il tutto accompagnato da carote viola, ravanelli cristallo e spinaci al vapore.
La lavorazione di questo piatto richiede diverse tecniche di cucina e la qualità delle materie prime è parte integrante della ricetta.
La mia idea è piaciuta sia alla giuria che ai votanti.
Per questo dopo una lunga attesa mi hanno comunicato la notizia che avevo vinto il primo premio della categoria cuore.
Tra i premi della Vittoria, c’era il corso di cucina presso la loro accademy , la targa e per ultimo ma non per importanza la pubblicazione della mia ricetta sul loro libro.
Il titolo del libro è: Franchi Food Academy ricette di selvaggina volume 1!
Il poter finire in un libro con una mia creazione è sempre stato un mio sogno e tale pubblicazione spero sia la prima di tante altre.
Sono stato anche eletto, Franchi Food Academy Chef, ciò comporterà, che faremo in futuro nuove collaborazioni, con lo scopo di esaltare la selvaggina in cucina.
Per me la cucina è molto importante per questo motivo dietro ogni mia scelta c’è studio, ricerca e sperimentazione perché la cucina non è solo assembramento di ingredienti ma chimica e amore per creare un’emozione».