Trofarello si appresta a votare in primavera. Covid permettendo. Ma ancora tutto tace. Gli schieramenti politici che potrebbero arrivare a sfidarsi nel segreto delle urne si stanno ancora studiando, ma presto dovranno uscire alla luce del sole e levare le riserve. Siamo ormai entrati in piena campagna elettorale, anche se i candidati sono ancora latitanti. Difficile immaginare alleanze e accordi sulla base di questi cinque anni. Il gruppo di maggioranza infatti è riuscito nel tempo a rompere con Italia Viva defenestrando l’assessore Grazini, ma anche tutto il gruppo della Lega, Bruno Carmelo, in primis e poi tutto il resto del gruppo in consiglio comunale marcato carroccio. Ora però se vuole affrontare gli avversari politici il gruppo di Visca, Tomeo e gli altri devono individuare tra le loro fila un volto nuovo, giovane e affidabile cui spetterà il compito di serrare i ranghi e trovare alleati. Parlavamo degli avversari. Ecco, benché di avversari ce ne sarebbero, faccio fatica ad individuarli. Perché dall’altra parte l’opposizione pare ancora sopita ed avvolta in un torpore invernale. La primavera è alle porte. Sveglia. D’altronde il sindaco Visca ha più volte, in camera caritatis, in questo ventennio di amministrazione del binomio Visca/Tomeo, ribadito il concetto che il primo candidato è quello bruciato. Ma va anche detto che ormai a tenere il cerino acceso rischia di bruciarsi le mani. Insomma si fa pressante il bisogno di uscire allo scoperto e presentare il proprio sindaco da parte di tutti i concorrenti, cui spetterà il compito, pesantissimo, di essere il sindaco di tutti, una volta indossata la fascia tricolore. Ma sul serio di tutti. Un tricolore, una unità, un’abbandono delle fazioni politiche che di questi tempi sarà necessario. Indispensabile. Fuori dalla logica degli interessi. Praticamente un Santo. Solo così il nuovo sindaco avrà la possibilità di governare. Roberto D’Uva
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