CENTRO – Migliorano i numeri dei malati di Covid 19. Sono scesi a 54 i cittadini positivi al tampone del Coronavirus, mentre restano 238 i cittadini in quarantena fiduciaria perché venuti a contatto con persone malate. Intanto si affina il contrasto e la cura dei malati con le Usca. Anche presso l’Asl To 5 infatti sono state istituite da tempo le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero nelle sedi di Continuità Assistenziale (Chieri, Carmagnola, Moncalieri, Nichelino). «I medici delle USCA effettuano l’assistenza tramite monitoraggio a distanza o visite domiciliari o in strutture territoriali dalle ore 8.00 alle ore 20.00 sette giorni su sette. Compongono le USCA anche altre professionalità, come assistenti sociali e psicologi. Le segnalazioni alle USCA possono essere effettuate dal Medico di Medicina Generale, dal medico di continuità assistenziale, dal Pediatra di libera scelta o dal Servizio Igiene salute Pubblica (SISP). Non ci si può rivolgere direttamente – commenta Stefano Napoletano – Visto il protrarsi dell’emergenza epidemiologica e l’intensità della cosiddetta “seconda ondata”, ho deciso di contattare direttamente l’USCA del nostro distretto anzitutto per accertare come si esplicasse l’attività delle stesse su Trofarello e poi per capire se anche l’Amministrazione potesse fare la propria parte al fine di migliorare le condizioni dei trofarellesi in quarantena.
Durante il mese di novembre si è imbastito un proficuo confronto, anche con le realtà che operano nel campo socio assistenziale sul nostro territorio. E’ emersa l’esigenza che i molteplici servizi offerti dal Comune, dall’assistente sociale, dall’Unione dei Comuni e dalle associazioni Auser, Caritas, Centro Emmaus e Croce Rossa, unitamente agli elenchi delle attività commerciali che effettuano servizio a domicilio, fossero organizzati all’interno di un documento unitario affinché l’USCA dell’ASL TO 5 possa consultarlo e tarare l’assistenza domiciliare in base all’esigenza della persona contagiata anche avvalendosi delle nostre realtà territoriali. Il documento, di cui sono orgoglioso aver preso parte alla redazione, è molto ricco di prestazioni aventi natura socio assistenziali, enuclea molteplici interventi e vede un buon bilanciamento tra le attività erogate dal Comune/Unione e quelle messe in campo da nostro prezioso, fondamentale, “terzo settore”: supporto alle persone non auto-sufficienti, trasporto presso strutture mediche, consegne di medicinali e beni di prima necessità, consegna domiciliare di alimenti, supporto psicologico, pasti a domicilio, etc – conclude Napoletano – Speriamo che dalla sinergia dei servizi messi in campo dall’Asl e dalla nostra Comunità si possa garantire maggiore serenità alle famiglie chi si trovano costrette in quarantena e non riescono ad essere aiutate dalla propria rete familiare».