Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. Questa settimana la mia volpe è letteralmente impazzita per il pullover del sindaco. «No ma…. hai visto la battuta che ha fatto il sindaco l’altra sera sul pullover nuovo» esordisce la volpe. «Sì. Qualcuno gli ha fatto notare che, quando si presenta in video per i comunicati, indossa sempre la solita maglia di lana granata. Ha detto che lui è di fede torinista e quindi ama questo colore che richiama la sua squadra di calcio del cuore» spiego alla mia volta. «E come porta le mutande il sindaco? di che colore? Boxer, sleep, o superpippo? Ma dico… queste persone che si permettono di notare queste minchiate, il sindaco non se la prende la licenza poetica di madarle affan…?» «Sccchhhh. Sta zitta e non fare la maleducata» riprendo la volpe interrompendo il turpiloquio. «Ma ti pare giusto che gli rompano i campanacci in questo modo? Pullover, mutande o gambaletti, con la responsabilità che ha quest’uomo pensiamo a quante volte si cambia? è anziano ma non decrepito. E poi indirettamente hanno insultato la Luciana. Signora la prego ci aiuti. Ci faccia una lavatrice in più che azzittiamo ‘sti somari».