Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. Questa settimana la mia volpe ha usufruito degli ultimi sprazi di sole. L’ho vista infatti correre tra i fiori di un prato proprio in centro. Cosa fai? Le ho chiesto. «Guardo la libertà – mi ha risposto subito mostrandomi una farfalla che svolazzava di fiore in fiore. «Quella farfalla gialla è il simbolo della libertà – aggiunge – Hai sentito l’ultimo discorso di Liliana Segre? Lo ha fatto alla Cittadella della Pace di Rondine, un borgo medievale a quindici chilometri di Arezzo. «Nel mio racconto c’è l’amore, la pietà, il ricordo struggente di me stessa, di quello che ero, di quella ragazzina che perse tutto e che fu portata ad Auschwitz. Quella ragazzina di cui ora sono nonna così come mi sento nonna di tutti i ragazzi cui oggi passerò il testimone del ricordo… Ho scelto la vita, e sono diventata libera». Così la piccola Liliana è diventata libera e testimone della Shoa. Una sorta di testamento spirituale. Oggi anche io volpe voglio essere libera come una farfalla perché voglio scegliere la vita e la lotta all’indifferenza. Che bella questa ultima lezione di nonna Liliana. Cosa ne pensi?» Come sempre hai ragione.