CENTRO – Il trofarellese Flavio Boraso, laurea in Medicina con specializzazione in Igiene e organizzazione dei servizi sanitari, sarà nominato direttore generale dell’Asl di Asti dopo aver svolto fino ad oggi lo stesso incarico all’asl 3 Torino (Collegno e Pinerolo). Una lunga esperienza manageriale che lo ha visto dirigente al Mauriziano di Torino, a Candiolo, a Savigliano, a Novi Ligure e Ovada e infine coordinatore sanitario dell’unità di crisi per la lotta al Covid 19 della regione Piemonte. Lo abbiamo incontrato virtualmente con una lunga video intervista nel suo ufficio e gli abbiamo chiesto di parlarci della sua lunga esperienza manageriale. Classe 1961, la storia di Boraso nasce con la laurea in medicina ed una specializzazione in igiene ed organizzazione dei servizi ospedalieri. «Sono stato fortunato a trovare la strada giusta, che mi ha dato le mie soddisfazioni, forse perché ho seguito le mie attitudini: sono stati direttore alle Molinette, al Mauriziano ed ero particolarmente giovane. Avevo solo 37 anni ed è stata una bella esperienza, molto segnante. Poi ho girovagato per il Piemonte: in provincia di Cuneo, in provincia di Alessandria per poi tornare 9 anni fa come direttore generale all’Asl To4, nella zona di Ivrea, Chivasso e Ciriè. Oggi sono all’Asl To3 con sede a Collegno, dove ho fatto una bellissima esperienza. Newl frattempo ho avuto il piacere di ricoprire un ruolo importante che è quello di presidente di Federsanità Piemonte che è la presidenza di tutte le aziende sanitarie del Piemonte. Mia mamma avrebbe preferito avere un figlio chirurgo, anche se oggi credo sia abbastanza contenta di quello che sto facendo e di come lo sto facendo. Come tutti noi mi sono imbattutonel problema Covid con la nomina a coordinatore sanitario dell’unità di crisi per la lotta al Covid 19. I mesi trascorsi sono stati terribili. Certo ora la situazione è assolutamente preoccupante so che il nostro sindaco aggiorna periodicamente circa i numeri ma al di là dei meri numeri abbiamo dei problemi negli ospedali che si stanno progressivamente riempiendo e dei casi di positività che sono molto più alti rispetto a quelli della scorsa primavera e dello scorso inverno – continua Boraso – Tutti insieme dobbiamo fare il grande sforzo di metterci grande attenzione per evitare i contagi. Grande consapevolezza e grande responsabilità che comportano sacrifici sia per chi lavora e sia per chi viene penalizzato nelle attività commerciali e produttive. Tutti insieme possiamo farcela solo in questo modo». Ma torniamo alla sua recente nomina. «Dal 23 novembre sono chiamato ad andare a lavorare ad Asti. Un’altra bella sfida ed una bella realtà, con un ospedale nuovo che ha bisogno di slancio e che ha bisogno di energie. Qual è il segreto per riuscire in questo lavoro, sempre che io co riesca… il segreto è metterci, oltre che testa il cuore e tanta passione, lo stesso cuore e passione che si mette in una squadra di calcio. Credo che sia una metafora molto appropriata. Spero che anche Asti mi accolga come mi hanno accolto le altre Asl e spero di lasciare una buona traccia e poter dire di aver contribuito al miglioramento della sanità pubblica».