CENTRO – Si è concluso poche settimane fa l’ultimo restauro alla chiesa di Santa Croce per quanto riguarda la pittura parietale interna che comprende la regione absidale e l’unica navata, con le due cappelle laterali. «La chiesa era già stata ripristinata trent’anni fa ciirca dal precedente parrocco, don Giovanni Griva, con la collaborazione di tutti i confratelli e le consorelle. Da allora la chiesa ha subito anche una caduta per quanto riguarda la pittura delle pareti – spiega la presidentessa della Confraternita di Santa Croce, Luciana Pascetta – C’era infatti un problema di umidità di risalita dalla parte inferiore fino alla parte superiore su tutti i muri del perimetro. Da qualche anno è stato deciso di mantenere costantemente in buone condizioni di restauro la chiesa con azioni periodiche. Da tre anni a questa parte viene attuata questa politica di restauro che ha visto prima l’intervento di una ditta Romana che lavora con l’accademia delle belle arti ed una collaborazione con un docente che collabora anche con le Belle arti di Torino sulla parte absidale – spiega Luciana Pascetta presidentessa della confraternita – Tutta la assemblea ha approvato ma l’intervento di restauro che è iniziato con la sistemazione della lunetta presente sopra alla porta d’ingresso, una pittura a secco che èm stata ripristinata. Dopo questo primo intervento si è passati all’interno con l’abside e la navata. Divisione dei lotti anche per diluire le spese che comunque sono state sostenute grazie all’intervento del comune. Gli ultimi lavori son stati completati a fine agosto in modo da inaugurare l’intervento di restauro il 14 settembre, in occasione della festa dell’esaltazione della Croce, alla presenza del direttore generale delle Belle arti. E’ stata anche consegnata una perizia relativa al tetto. Durante la funzione sono stati anche accettati due nuovi confratelli: Giorgio Miletto e Adriano Sozza. Sono molto contenta perché adesso la chiesa è ultimata. Dovremo fare ancora delle piccole cose come le due porte di accesso che sono originali de 1600. Vanno fatte in restauro perché sono porte antiche.
La Confraternita gira molto bene nel senso che tutti i confratelli sono coesi fra di loro. I confratelli sono una trentina. In questi ultimi mesi abbiamo anche fatto realizzare un cartello in ferro serigrafato con tutti gli orari delle funzioni che vengono celebrate nella chiesa: la Messa di ogni primo venerdì del mese, più la liturgia e la recita del Rosario tutti gli altri venerdì. Ogni domenica la Recita dei vespri alle ore 17. L’ultima domenica si svolge l’adorazione eucaristica. Il direttivo con l’approvazione dell’assistente spirituale don Sergio Fedrigo, ha deciso di dare la disponibilutà alla comunità di poter celebrare battesimi, matrimoni e messe votive. Il prossimo 25 ottobre per esempio sarà celebrato un battesimo. La volontà delle confraternite, che pare risalgano ai tempi di Gesù, è proprio quella di intervenire nelle situazioni di povertà con un mutuo soccorso. In tutta Italia esistono queste confraternite – conclude la Pascetta – Noi abbiamo per esempio il cesto di raccolta di beni che poi vengono ceduti alla caritas. I confratelli portano dei prodotti per questo cesto Degli alimenti della solidarietà. Poi abbiamo anche una famiglia che sosteniamo con l’aiuto. La chiesa è di proprietà della confraternita ma è un bene in tutela della curia. Una volta all’anno facciamo anche una gita. Insomma la confraternita in questa seconda vita ha ripreso vigore».