CENTRO – Sono stati mesi duri, anzi durissimi. Ed anche i ragazzi diversamente abili della città hanno dovuto affrontare questi momenti insieme ai loro genitori che hanno sopperito alla chiusura delle strutture di supporto ed assistenza a causa del Covid 19. «Le strutture hanno chiuso nel periodo di lockdown e poi hanno riaperto in regime limitato con un sottodimensionamento delle potenzialità. Problema aggravato anche dall’interruzione del servizio di trasporto del pullmino». Con la riapertura delle scuole hanno riaperto anche i centri diurni che frequentano questi ragazzi Così i genitori silasciano alle spalle questa brtutta esperienza che ha comunque sottolineato le criticità che ha il sistema. «Sono stati momenti difficili in cui i genitori si sono presi carico dei loro figli al cento per cento. Avrebbero potuto moltiplicare le strutture. per ospitare i ragazzi, dividendoli su più strutture per mantenere il distanziamento. Oggi la situazione è finalmente rientrata. Non è stato facile per la difficoltà di avere il tempo per l’assistenza. Abbiamo chiesto in passato anche ai comuni del consorzio di dividere i ragazzi perché le due strutture in cui vengono ospitati sono belle ma richiedono degli importanti interventi di ristrutturazione. Il Covid ha messo in rilievo – spiegano le mamme dell’associazione Dis-abili con un cuore – La difficoltà del Covid è stata aggravata anche dal fatto che i ragazzi non potevano fare le loro attività e neanche potevano fare passeggiate determinandone un nervosismo particolare». Ma il coraggio ha permesso a queste mamme di andare avanti.