La volpe e il D’Uva: la politica e la lealtà

Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Hai sentito del nuovo assessore ai lavori pubblici?» mi chiede la mia volpe. «Pare sia molto in gamba e che sia stato nominato dal sindaco Visca su segnalazione del gruppo Avanti Trofarello» gli rispondo. «Già – mi rimbrotta la mia volpe – peccato solo che sia stata individuata per effetto di un capriccio. Come quelli che fanno i bambini con i loro nonni. Sono certo che il lecca lecca che il nonno ha concesso ai tre nipotini intraprendenti costerà loro caro. Perché il nonno per educare i nipoti dovrà essere duro e impassibile e sono abbastanza certo che dopo questo lecca lecca i ragazzi non potranno più salire sulla giostra da cui sono scesi in corsa». «Ma i nipoti sono pentiti ed il nonno saprà perdonare le intemperanze dei giovani virgulti» faccio notare alla mia volpe. «Il nonno saprà trovare altri nipoti da coccolare. La gente di un tempo tiene alla coerenza e alla lealtà» controbatte la volpe. «Quindi tu dici che non saranno più alleati?» chiedo alla volpe e lei: «Alleati forse sì ma non prenderanno più lecca lecca. Al massimo caramelle gommose… quelle antipatiche… che rimangono attaccate ai denti».

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