La volpe e il D’Uva: la politica della fantapolitica

Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. La mia volpe questa settimana è particolarmente nervosa. Vuole che organizzi una conferenza stampa per annunciare che prima o poi M49, il suo cugino orso del Trentino, sarà ricatturato. Gli ho detto che non si dà l’annuncio di una notizia che non è detto che lo diventi. «Ma qualcuno lo ha fatto però – mi rimbrotta la mia volpe – Sulla pagina del tuo sito è stato annunciato che sarebbe stato comunicato il nome di un nuovo assessore. Assessore che però poi è sparito. Allora io voglio il mio spazio. No perché altrimenti il tuo giornale diventa lo strumento per dare messaggi subliminali a ipotetici alleati. O emettere via internet messaggi in codice. Alla stessa stregua dei messaggi usati per dare istruzioni alle milizie». «Ma cosa dici? Che cosa centrano certi strumenti con la politica locale? Stai dicendo delle stupidaggini. Le strategie comunicative della politica locale non hanno nulla a che fare con questi metodi. A Trofarello non è in atto una guerra di potere per il controllo amministrativo della città». Ops. Forse la mia volpa ha nuovamente ragione. Siamo in piena fantapolitica.

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