CENTRO – La città del commercio riparte. Riparte facendo un bilancio di quello che sono stati questi due mesi di lockdown con la negoziante Francesca Muttoni che si fa portavoce dei negozi che hanno lanciato la campagna “Ricominciare insieme”. «Le difficoltà della fase uno per noi commercianti sono state molteplici – esordisce Francesca Muttoni dell’omonima gioielleria – Innantiotutto l’incertezza. Ci siamo trovati a dover chiudere da un giorno all’altro senza sapere quando e come avremmo riaperto. La preoccupazione di far fronte ai pagamenti di merce che era già stata acquistata e non venduta. Matrimoni, cresime e comunioni sarebbero stati per noi un momento intenso in cui vendere le merci acquistate. Mancati incassi e pensieri negativi hanno fatto il resto. Per la fase due dal mese di aprile ci stiamo impegnando ad effettuare le consegne a domicilio gratuitamente, dietro ad ordini effettuati attraverso il telefono o tramite whatsApp o Facebook e Massanger. Noi attraverso videochiamate e foto siamo riusciti a cercare di andare incontro alle esigenze dei clienti. Fino all’avvio della fase due questo è stato il nostro sistema di vendita online. L’idea è di ampliare il sito ed in un secondo momento poterlo potenziare. Per la riapertura abbiamo predisposto la sistemazione di pannelli di Plexiglass sui banconi di vendita per la vendita al pubblico. Abbiamo sanificato in modo mirato tutte le superfici del negozio. Accoglieremo i nostri clienti con mascherine e guanti. Avremo dei dispositivi che ci permetteranno di sanificare tutti gli oggetti che verranno provati dai clienti. Da tempo ci stiamo muovendo in questo senso in modo da dare una ottima sicurezza. Ovviamente sotto le mascherine ci sarà il nostro solito sorriso». Cosa chiedereste allo Stato? «Dallo Stato noi vorremmo degli aiuti più concreti. Ad oggi non c’è stato praticamente nulla. quello che ci serve al momento sono degli stanziamenti a fondo perduto perché dobbiamo far fronte a due mesi di mancati incassi e a dei pagamenti che invece dobbiamo effettuare perché se non paghiamo noi i nostri fornitori non pagano i loro dipendenti e la catena va avanti. Speriamo ci diano una mano. Speriamo che anche i trofarellesi ci diano una mano in tal senso. E’ stata lanciata da qualche giorno la campagna “Ricominciare insieme” per motivare i cittadini trofarellesi ad acquistare nei negozi locali. Un sorriso non sarà mai negato».