Micro asili e baby parking. La crisi provocata dal Coronavirus senza ammortizzatori rischia di farci chiudere

CENTRO – Sono sull’orlo del baratro le microcomunità, i microasili, i nidi in famiglia ed i baby parking del Piemonte e non solo. Tre settimane di crisi hanno messo in ginocchio il sistema. L’allarme arriva direttamente dalla titolare di Canotte e Galosce, nido in famiglia di Giovanna Occhipinti, aperto nel 2016 al confine tra Trofarello e Pecetto, in mezzo a campi e a uno splendido boschetto. «In occasione di questo gravissimo problema abbiamo iniziato a fare rete – spiega la Occhipinti, laurea in Scienze della formazione, master in traduzione giuridica e amministrativa ed una seconda laurea in scienze dell’educazione – Si è costituito un gruppo WhatsApp Servizi privati educativi prima infanzia del Piemonte a cui hanno aderito circa 85 microstrutture del Piemonte tra baby Parking e micronidi. Siamo tutti preoccupati per la situazione che si è venuta a creare. Da subito siamo state tra le prime strutture a chiudere. Con queste strutture abbiamo scritto una lettera per sollecitare l’attenzione del governo, del ministro Azzolina, del presidente della Regione Cirio e dei vari sindaci per il fatto che se nei servizi comunali le lezioni vengono sospese viene sospeso anche il pagamento delle rette. Nelle strutture private non vi è alcun sostegno per il pagamento delle rette. Senza questo pagamento le strutture private rischiano la chiusura con la naturale scomparsa di una serie di realtà imprenditoriali di cui la società avrà bisogno una volta che tutto questo sarà finito. Rischiamo però di non esserci più allora. Chiediamo che ci sia un contributo a sostegno delle famiglie che permetta il pagamento delle rette al di la del reddito familiare nelle strutture scolari e prescolari presenti sul territorio che sono circa 350 in tutta la Regione. Siamo in estrema difficoltà».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *