CENTRO – Crisi nera per le piccole associazioni sportive trofarellesi come l’Associazione Sport e Cultura di Trofarello. «Purtroppo questo momento che stiamo vivendo rischia di portarsi dietro delle brutte ripercussioni sul tessuto sociale ed economico – spiega Massimo Caccianiga presidente dell’Associazione Sport e Cultura di Trofarello – La nostra associazione ha deciso giustamente di chiudere l’impianto PalaPertini ormai da due settimane e la prospettiva ci indica che ci vorranno ancora un numero imprecisato di settimane affinchè la situazione possa migliorare.
Il nostro senso civico deve portare tutti a rispettare le misure che ci sono state chieste. Sono giorni difficili e pieni di rinunce. Però è necessario stare a casa per il bene nostro e di chi ci circonda. Stare a casa è dura per uno sportivo me ne sto rendendo perfettamente conto. Ma dobbiamo farlo tutti insieme. Tre o quattro settimane di isolamento non possono adesso certo valere una vita. Non disperiamoci se le nostre città sembrano semi deserte e l’angoscia ci prende. Non importa se per un po’ le nostre abitudini saranno stravolte. Ci sono in gioco le vite dei nostri cari e dobbiamo pensare a chi è più vulnerabile, a chi non ha difese, a chi è più fragile. Sono certo che lo faremo con cuore e responsabilità e quando finalmente riapriremo nuovamente il palazzetto dello sport sarà un giorno magico perché avremo ottenuto la vittoria più importante: lavittoria dela vita». Ma Caccianiga dal punto di vista economico come impatta sulla vostra associazione questa chiusura forzata?
«La chiusura dell impianto di fatto ha anche azzerato le nostre già scarse entrate infatti non ci è più possibile affittare l’impianto effettuare manifestazioni programmate organizzare con regolarità e pianificazione di eventi. Nel frattempo abbiamo ottemperato a tutte le scadenze, utenze ed assicurazioni varie, il pagamento del canone di gestione dell’impianto, il pagamento degli istruttori, gli anticipi per l’organizzazione delle attività estive, (il play-camp).
Abbiamo autonomia per far fronte ai futuri impegni economici per circa 45 giorni. Quello che auspichiamo è che questa situazione possa finire il prima possibile per il bene di tutti noi. La speranza – conclude Caccianiga – è che il governo con quest’ultimo decreto si sia ricordato delle società sportive come la nostra».