Scacco matto alla formazione con “Insieme per conoscere”

CENTRO – Nuovo anno, nuovo appuntamento con “Insieme per conoscere”. Questa volta parliamo del corso di scacchi, organizzato da Davide Spatola, 50 anni, diplomato al liceo scientifico. Davide ha lavorato 20 anni come impiegato in una casa editrice e da qualche anno è istruttore di scacchi professionista (Istruttore Nazionale FSI/CONI).
«Ho iniziato a giocare a nove/dieci anni – racconta – mio padre è stato quasi il mio unico avversario fino ai miei diciannove anni, poi mi sono iscritto alla Scacchistica Torinese, principale circolo di Torino e del Piemonte. Ho iniziato subito a fare i tornei e dopo un anno ero già istruttore».
Davide attualmente tiene corsi in un paio di scuole tra Moncalieri e Torino. Di recente ha proposto i suoi corsi anche ai Comuni di Moncalieri e Trofarello, dove è stato inserito nel progetto “Insieme per conoscere”. Il suo punto di vista sul corso mette bene in risalto la sua passione e dedizione per questa attività. «L’insegnamento degli scacchi è utile e importante sotto molteplici aspetti: alcuni, come il potenziamento della logica che ha un influsso positivo sull’apprendimento della matematica, sono scientificamente dimostrati. Nel mio corso insegno a comprendere i misteri che ci sono dietro il movimento dei pezzi sulla scacchiera, l’armonia e l’interazione che ci deve essere tra loro, l’arte e la bellezza di una partita ben giocata, la psicologia di pensare positivo e di non arrendersi mai».
Infine, Davide spiega quanto sarebbe importante inserire il corso di scacchi nelle scuole, sottolineando però le difficoltà che persistono nel diffonderne l’interesse. «È difficile per un istruttore di scacchi essere soddisfatto, la nostra è una vera e propria materia, che andrebbe inserita stabilmente nel percorso scolastico, come suggerito già da alcuni anni dal Parlamento Europeo. Molti studi sono concordi nel sostenere i benefici su vari livelli della scacchistica. Io insegno scacchi da 30 anni ma il corso a Trofarello è attivo solo da un paio, ed è poco conosciuto, infatti ci sono pochi allievi. Si spera per il futuro di poter incrementare l’affluenza e di poter coinvolgere altre realtà, come la scuola e i circoli ricreativi».
Davide Lucchetta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *