CENTRO – È tempo di scelte importanti per gli studenti delle classi terze delle scuole medie. Tra la fine di Gennaio e l’inizio di Febbraio scadono i termini per l’iscrizione alle scuole superiori e per questi ragazzi significa dover prendere una decisione che può tranquillamente considerarsi una delle più importanti della vita. È una scelta che influenzerà il loro futuro, la loro professione, che plasmerà i loro interessi, inclinazioni e passioni, darà linfa vitale allo sviluppo della loro personalità e del loro carattere. Per questo è importante non lasciarli soli in un momento così delicato. Non lo devono fare le famiglie, i parenti, gli amici che ci sono già passati, ma soprattutto non lo deve fare la scuola. L’orientamento è dunque pietra miliare nella costruzione del futuro di questi ragazzi. Perciò Città ha deciso di bussare alle porte della scuola media Giacomo Leopardi, che, con il prezioso consenso della vicepreside Daniela Gastaldi, ci ha permesso di comprendere meglio in che modo gli studenti delle medie vengano supportati e sostenuti in una scelta tanto delicata quanto fondamentale.
Alessandra Reinero – insegnante di lettere della 3C e 1D – si occupa del corso di orientamento. La professoressa spiega che l’orientamento inizia già dalla seconda media, con un approccio più generale. «Tra la fine di maggio e la prima settimana di giugno di quest’anno, verranno dalla Città metropolitana alcuni esperti a tenere degli incontri di orientamento della durata di sei ore per ogni classe di seconda media. Per non appesantire troppo l’impegno, ogni classe parteciperà a un incontro di due ore, spalmando così l’impegno su tre giorni. Il discorso inerente l’orientamento è molto generale: si consiglia ai ragazzi di fare una scelta consapevole, non solo guidata da fattori quali “ci va il mio amico” o “ l’istituto è vicino a casa”, ma da considerazioni più profonde, quali “sono veramente portato per quel tipo di scuola?”, “quali sono i miei punti di forza e debolezza?”, “da quali materie sono maggiormente interessato?”».
Parlando invece delle classi terze, la professoressa Reinero sottolinea la maggior concretezza che caratterizza il corso, dal momento che entro gennaio-febbraio è necessario già inoltrare la domanda online presso l’Istituto scelto. Per questo «Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, vengono le scuole a presentarsi. Ormai da quattro anni non si va più presso gli Istituti, ma vengono loro da noi». Un’iniziativa di grande rilievo se si tiene conto delle difficoltà logistiche che i continui spostamenti da una scuola superiore all’altra possono comportare, considerata anche la potenziale eterogeneità delle scelte degli allievi. In questo senso il lavoro della professoressa Reinero assume una rilevanza di tutto rispetto. «Io mi occupo di contattare le scuole del territorio. Non tutte aderiscono all’iniziativa. Ci sono alcuni istituti, come il Pininfarina, che non vengono perché hanno già tanti iscritti. Di solito aderiscono il Majorana, il Bobbio, il Maxwell, l’Alfieri, l’Engim ecc. Insomma, cerco di fare un “potpourri” di vari istituti in maniera tale da avere un quadro completo dei vari indirizzi. […] Gli incontri durano due ore. Molte scuole portano anche degli studenti, cosicché alla fine dell’incontro noi adulti usciamo e i ragazzi possono confrontarsi su questioni che, con la nostra presenza, non si oserebbero a sollevare. Per questa ragione l’esito è estremamente positivo».
Infine, la professoressa Reinero, mette in luce un’iniziativa dello scorso anno, che aveva riscontrato un notevole successo e interessamento, che non ha potuto ripetersi anche quest’anno a causa della mancanza di fondi. «L’11 gennaio 2019 sono venuti i ragazzi delle superiori, ex studenti delle scuole medie di Trofarello, che si sono divisi in vari “corner” nell’atrio, in rappresentanza della loro scuola superiore. In questo modo i nostri ragazzi avevano la possibilità di confrontarsi con i loro “fratelloni”, per avere informazioni pratiche, del tipo “come ti trovi?”, “a che ora entrate?”, “com’è il bar?”, tutte domande che altrimenti non avrebbero modo di fare. […] Questo progetto, si è tenuto solo l’anno scorso perché faceva parte di un progetto dell’Opera Salesiana Rebaudengo: è stato un “lavorone” grazie a quei fondi, che quest’anno però non ci sono più».
Insomma, agli studenti della Giacomo Leopardi sono stati forniti tutti gli strumenti necessari per compiere una scelta consapevole e convinta. Ma cosa hanno scelto effettivamente questi ragazzi? Come stanno vivendo questo momento così importante? Ne abbiamo intervistati alcuni, per toccare con mano e rivivere quel periodo così difficile, ma allo stesso tempo così emozionante, della vita di un giovane tredicenne.
Lorenzo P. ha scelto di iscriversi all’istituto Galileo Ferraris di Torino. «Tra i vari indirizzi – racconta – ho scelto meccanica. All’inizio ero maggiormente interessato a elettronica, poi ho seguito dei laboratori pratici di entrambe le materie e ho scoperto di essere maggiormente attratto dalla meccanica». Una testimonianza, quella di Lorenzo, che ci aiuta a capire come le scelte affrettate, fatte solo seguendo l’istinto, e non supportate da corsi o laboratori pratici, potrebbero non soddisfare a pieno i reali interessi e passioni. «Non so ancora cosa vorrò fare da grande – prosegue – mi interessano le macchine e i motori e poi ho la fortuna di avere mio fratello che già frequenta quella scuola e mi ha dato consigli utili. Mi ha detto che dal terzo anno si studia comunque anche molta elettronica», così Lorenzo potrà anche mantenere vivo il suo primo interesse.
Matteo D. ha optato per l’istituto tecnico Agnelli. «Non ho ancora scelto l’indirizzo tra meccanica, meccatronica ed elettronica. […] Ho fatto questa scelta perché so che in futuro si può trovare lavoro facilmente con questi indirizzi, e inoltre la scuola ti aiuta a trovare il tuo metodo di studio». Matteo ha le idee chiare in merito ai suoi sogni: «Da grande vorrei fare lo speaker radiofonico». Non sa dire cosa lo spinga a tale passione, ma spiega di aver maturato questo sogno piano piano, fin da quando era bambino.
Cambiando decisamente ambito di studi si arriva alla testimonianza Fabiola A., che dice: «Vorrei fare Scienze umane, ma non so ancora in quale istituto iscrivermi». – Il motivo? – «Mi piacciono le materie, soprattutto filosofia e diritto. E poi mia zia insegna alle elementari e a me piacerebbe seguire le sue orme». Anche Fabiola, dunque, ha le idee chiare, non solo per il lavoro che vorrebbe fare, ma anche per la passione che la spinge a tale scelta: «Mi piacciono i bambini». – Quindi non vorresti insegnare alle scuole medie? – «No, alle medie no, perché sono troppo complicati i ragazzi».
Poi tocca ad Alessia D., che racconta di volersi iscrivere al Liceo classico, pur non sapendo ancora in quale istituto. «Adoro la letteratura. Mi piace soprattutto Dante, che ho scoperto qui alle medie. Il mio Canto preferito è l’Inferno. Anche Leopardi mi interessa molto». E questo interesse, che ai più potrebbe sembrare di ingenua astrattezza, viene concretizzato da Alessia nei suoi chiari progetti per il futuro: «Mi piacerebbe fare la professoressa universitaria in materie letterarie». Di Alessia, poi, colpisce la lucidità con cui guarda alla fine di questo anno scolastico «Sono tranquilla per l’esame, basta studiare!».
Gabriele D. si è iscritto all’istituto Galileo Ferraris, indirizzo di meccanica. «Grazie al mio sport (faccio motocross) la meccanica è una cosa che mi interessa e con cui ho sempre a che fare». Idee chiarissime anche per Gabriele: «Il mio sogno è fare il pilota. Se non si dovesse avverare, mi piacerebbe fare il meccanico o comunque qualcosa di inerente ai motori». Anche lui si sente tranquillo per l’esame: «Con un po’ di studio sarà una cosa fattibile!».
Mathias S., ha deciso di iscriversi all’istituto Roccati, indirizzo tecnico agrario. «Già da piccolo – racconta – quando andavo in vacanza con mio nonno, lui aveva un orto e di solito piantavo con lui vari frutti e ortaggi, così mi sono appassionato di questo mestiere. In futuro vorrei aprire un’azienda di frutta, verdura e piante. Mi piace molto scienze e devo ringraziare questa materia per avermi fato scoprire la mia passione». Abbiamo chiesto a Mathias se la sua tesina fosse correlata a questo suo interesse. «No, per l’esame farò una tesina molto probabilmente sugli Usa, perché gioco a basket e mi piace il campionato NBA».
Infine, Riccardo S. frequenterà il Galileo Ferraris, indirizzo di meccanica. «Ho frequentato gli stessi laboratori di Lorenzo P. e anche io mi sono appassionato alla meccanica. Mi piace questo ambito perché sono interessato alle macchine e ai motori e da grande mi piacerebbe fare il meccanico».
Una necessità, insomma, quella di sostenere i progetti di questi ragazzi, trovando il giusto equilibrio tra assecondare i loro sogni e consigliare loro in base alle capacità e inclinazioni. Un compito che spetta a familiari, parenti, amici, insegnanti e via dicendo. Un compito a cui siamo chiamati tutti, visto che in quei sogni sono scritte le pagine del nostro futuro.
Davide Lucchetta