CENTRO – La settimana scorsa è scomparsa Annamaria Biei, ex assessore nella giunta Cortassa. Città ha chiesto proprio all’ex sindaco una testimonianza sull’impegno della signora Biei. «Annamaria Biei ci ha lasciato il 5 dicembre, ma il ricordo di Lei accompagnerà noi che l’abbiamo conosciuta e le abbiamo voluto bene per tutti i giorni che ci rimangono – esordisce Adriana Cortassa – Io l’ho conosciuta a scuola, perché mamme di compagni delle elementari ed ho subito intravisto in Lei una donna di grande sensibilità, di altrettanta intelligenza e capacità critica, ma soprattutto ho subito sentito di aver trovato una donna coraggiosa, sempre pronta a battersi per migliorare la qualità della vita delle persone e dei luoghi che la circondavano.
Sempre disposta a farsi carico dei problemi, a non lasciar perdere, a lottare, a coinvolgere gli altri nelle sue lotte, tutte mirate ad ottenere dei risultati migliorativi per ogni situazione critica che le si presentava.
E poi è giunta l’occasione per lavorare in modo più strutturato, più incisivo per il nostro comune, quando abbiamo affrontato insieme l’attività amministrativa nella legislatura 1993/1997. Lei è stata mio assessore e consigliere ed allora ha potuto ottenere risultati più tangibili per la comunità, quale la quarta sezione della scuola materna, per cui si è battuta subito nel momento del suo insediamento.
E questo era solo il primo passo…
La ricordo ancora quando arrivava in comune, dopo aver fatto la strada a piedi, aver incontrato ed ascoltato le richieste delle persone che la fermavano, tutta carica di energia per far sì che le esigenze della cittadinanza fossero soddisfatte…
Purtroppo però la sua volontà, la sua determinazione, la sua lotta continua per perseguire ideali elevati trovarono presto un freno nella sua malattia, che ha avuto un percorso lungo e doloroso, sostenuto sempre però da tanta voglia di farcela.
Ed è iniziata così la sua lotta per la vita, la sua sfida continua ad una malattia che le ha indebolito il fisico, ma non lo spirito.
Annamaria è stata un esempio di coraggio, di amore per la vita, di lucidità anche nella sofferenza. Voleva esserci, voleva essere se stessa, fino alla fine, voleva essere ricordata come una combattente in prima linea e così la ricorderemo».
Annamaria Biei ha avuto piena lucidità fino all’ultimo momento e qualche giorno dopo le dimissioni dall’ospedale con serenità ha scritto una splendida lettera che la stessa Cortassa ha letto al termine della cerimonia funebre. Lettera che Città ripropone integralemente dietro autorizzazione dei familiari.
«E’ arrivato il momento di attraversare il ponte e raggiungere l’altra sponda. E’ un posto meraviglioso di pace e di luce. Sono sempre stata considerata una persona non normale, fuori dagli schemi. Ho cercato di migliorarmi ma forse non ho lavorato abbastanza. Ringrazio il mio Amico lassù (che ognuno di noi può chiamare come vuole: Dio, Gesu’, Allah, Maometto, Vita, Natura, Universo…), che non mi ha mai lasciata sola ed ha reso la mia vita una avventura eccitante e meravigliosa. Ha fatto si che fossi sempre innamorata della vita e di tutto ciò che mi circondava.
Ringrazio la mia famiglia per tutti gli anni trascorsi assieme. Penso che per mio marito, non sia stato facile vivere accanto ad una donna come me. Chiedo scusa ai miei figli, se per troppo amore ho fatto errori ed a volte non si sono sentiti compresi. Un abbraccio immenso ai miei nipoti Simone e Chiara, per le grandi gioie che mi hanno dato.
Ringrazio per tutto ciò che ho vissuto, per tutte le persone speciali che ho incontrato sul mio cammino e senza le quali, sono certa, la mia vita sarebbe stata diversa. Ad ognuno di loro a tutti i miei amici, devo qualcosa di particolare che mi auguro sentano nel proprio cuore. Chiedo scusa per gli errori commessi, credo siano molti, ma non ho mai voluto ferire nessuno, presuntuosamente pensavo di agire bene. Ai miei figli lascio un pensiero. Amatevi sempre, rispettate le differenze fonte di ricchezza, amate anche coloro che pensate non meritino il vostro amore, perché figli miei, l’Amore è l’essenza della vita.
Grazie a Don Giorgio, Don Pietro e a Don Domenico. Questi sacerdoti sono stati importanti nella mia vita, sia nel periodo adolescenziale sia giovanile. Grazie anche a due donne eccezionali: mia nonna Annetta e nonna Giuseppina. Mi hanno tanto amata accompagnandomi nei periodi più difficili della mia vita.
Ed ora amici miei, un abbraccio a tutti con il cuore, non piangete e non siate tristi. Dico a voi ciò che voglio la mia famiglia non dimentichi mai. Se mi cercherete mi troverete ed ovunque sarete io sarò, non vi lascerò mai.
P.S. Non ho voluto fiori, ma se qualcuno farà una offerta alla Caritas di Trofarello e/o tramite mio marito Ferruccio, è il più bel fiore che mi può donare. Un grazie con il cuore alla dottoressa Chiara Tirone, per la sua disponibilità e per tutte le sue attenzioni. Anna Maria».