CENTRO – Lui e Frida sono un’istituzione. Sempre insieme a passeggiare lungo le strade di Trofarello. Mauro Gioda, Classe 1959, dal 1 ottobre è in pensione. Sposato da 31 anni con l’amata Gabriella Zaza, ha lavorato per oltre 40 anni prima presso il Banco Ambrosiano e poi all’Intesasanpaolo. Oggi si potrà godere la sua quiescenza anticipata grazie alla sua sordità. «Certo, un problema che ho sempre avuto che non mi ha impedito di riuscire ad entrare in banca nel 1982, dopo essermi diplomato ragioniere. Non mi sarei immaginato questa fusione tra il banco Ambrosiano e il gruppo Intesasanpaolo. Ho girato molte sedi di lavoro: Torino, Trofarello, Grugliasco, Lingotto e pi piazza San Carlo. Sempre nel comparto estero dove si trattano documenti con la clientela che hanno rapporrti commerciali con l’estero per avere garanzie di solvibiità dai clienti internazionali. Ho lavorato per clienti come Fiat, Miroglio, Lavazza e tanti altri. Sono stati anni in cui ho cercato sempre di conciliare la mia disabilità con il lavoro da fare. Ma certo sentire poco, essere legato alle protesi è sempre stato un problema. Poi nel 2011, per un dispiacere familiare, ho avuto un infarto all’orecchio. Quella minima vitalità dell’orecchio era sparita ed anche l’apparecchio non serviva più. Mi ero quasi rassegnato al fatto che fossi nato sordo e che sarei rimasto sordo, facendomi però cadere anche in una velata depressione. Poi un medico mi ha aperto un mondo. Sono stato a Lecco e mi è stato impiantato nella testa un apparecchio che mi ha rivoluzionato la vita. L’istallazione dell’impianto cocleare ha dato una svolta alla mia vita. Il dottor Di Lisi mi aveva rassicurato sul fatto che la mia vita sarebbe migliorato e così mi sono convinto. è stata la migliore cosa che abbia mai fatto. Dopo sette ore di intervento e 2 mesi di terapia ho riacquistato il 95 per cento dell’udito. Ho iniziato a sentire il rumore delle foglie e tutto il resto. Ed anche sul lavoro le mie capacità mi hanno permesso di migliorare e scalare gradini in azienda. Consiglio questo intervento a chiunque abbia questo problema, nonostante le associazione dei sordi lo sconsigli».