Centro – “Usare la musica, come veicolo che porta un messaggio di amore e tolleranza, nel rispetto e accettazione delle diversità che sono portatrici di cultura, ricchezza e apertura al mondo esterno”. Con queste parole Elena Bertolino – diploma di agrotecnico e laurea breve in traduzione inglese e francese – riassume l’idea che sta alla base della realtà del “Qoro, con la Q”, di cui lei fa parte dal 2014. E aggiunge: «La musica è sempre stata al centro del mio mondo come veicolo per trasmettere dei messaggi, dare e ricevere spunti di riflessione e come valvola di sfogo, soprattutto nei momenti più difficili della vita”. In effetti il Qoro nasce, sì per cantare e fare musica, ma soprattutto con l’obiettivo della sensibilizzazione sulle tematiche lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali)».
Perché la tua decisione di aderire alla realtà? «E’ stato per caso: ho conosciuto il direttore Davide Caltabiano e alcuni membri del Qoro ad una festa nel 2014, erano già attivi da un anno circa. Li ho sentiti cantare e mi sono subito innamorata dell’idea: usare la musica, come veicolo che porta un messaggio di amore e tolleranza, nel rispetto e accettazione delle diversità che sono portatrici di cultura, ricchezza e apertura al mondo esterno. Per il resto è un impegno abbastanza serio, ci sono spartiti musicali da studiare e le canzoni sono varie, dal Trio Lescano e Milly, ai Queen, Nomadi, Giorgia, Bronski Beat, Lady Gaga, fino a brani corali più impegnativi». Elena ci tiene a sottolineare il forte dinamismo del Qoro, mettendo in luce varie iniziative, alcune di un certo spessore, a riprova del grande seguito che la realtà è riuscita a ottenere: «ogni due anni (da quest’anno è a frequenza annuale) c’è Cromatica, il festival nazionale dei cori lgbt; noi abbiamo partecipato dalla seconda edizione a Milano. Nel 2017, abbiamo cantato nel prestigioso teatro San Carlo di Napoli. Inoltre, abbiamo cantato alla Festa della Musica e ogni anno, il 17 maggio, collaboriamo con i Valdesi per la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”. E si sofferma sull’importanza di questa data: “il 17 maggio 1990 è il giorno in cui l’omosessualità è stata cancellata dalla lista delle malattie mentali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità».
Quanto è importante la sensibilizzazione/educazione ai temi in questione? «Le cose che non si conoscono fanno paura. Bisogna lavorare di più sul piano dell’informazione. Bisogna partire dagli adulti, c’è ancora tanta disinformazione sull’argomento, persone che non sanno nemmeno il significato di lgbt, persone che pensano che gli omosessuali che vogliono essere riconosciuti legalmente come famiglia “rubino” i diritti agli eterosessuali; persone che non sanno ancora la differenza tra essere Hiv positivo o avere l’AIDS e che soprattutto ci sono valide cure; uomini o donne sposati , fidanzati o conviventi che vivono di nascosto la loro omosessualità».
Siamo sulla buona strada? «Sì, i giovani ci salveranno, come sta succedendo per l’ambiente. Dovremmo mettere ragazzi/e al Parlamento e ascoltare di più i bambini, avrebbero tante cose da insegnarci».
Ancora una volta, la testimonianza di Elena, non lascia dubbi sul fatto che su temi così delicati non si tratta di stabilire chi abbia ragione o chi abbia torto, non si tratta di infuocare dibattiti sterili e autoreferenziali, semplicemente è necessario non rassegnarsi all’ignoranza: l’informazione e la sensibilizzazione sono il primo scalino nella lunga gradinata della libertà e dei diritti.
I contatti utili per chi volesse prendere parte a questa iniziativa, o semplicemente avere maggiori informazioni in merito: QORO, IL CORO CON LA Q
Sede attuale per le prove: Casa del Quartiere, via Oddino Morgari n. 14 Torino .Prove: tutti i martedì h 20.45-22.45 (è possibile anche assistere ad una prova, se possibile previa appuntamento).
Facebook: Qoro, il coro con la Q
Instagram: qoro_lgbtqiae_torino
Email: qorotorino@gmail
Davide Lucchetta